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Economia Milazzo

Sarà un Natale in cassa integrazione per i dipendenti di Cash & Carry

Da lunedì hanno chiuso i battenti i tre punti vendita del Gruppo Cambria. Il futuro incerto dei dipendenti di Messina, Milazzo e Torrenova. L'ennesima crisi nel settore della distribuzione alimentare

Si prospetta un Natale tutt'altro che sereno per i lavoratori di Maxi Cash & Carry, entrati da lunedì in cassa integrazione.

Il gruppo Cambria ha infatti disposto la chiusura dei tre punti vendita di Messina, Milazzo e Torrenova. L'azienda, attiva nella distrubuzione organizzata del comparto alimentare, nell'ultimo periodo ha risentito della crisi di consumi che riguarda le principali piattafome regionali dedicate alla vendita all'ingrosso.

I lavoratori, una trentina tra magazzinieri e amministrativi, attendono con incertezza il proprio futuro occupazionale e almeno fino ai primi mesi del 2020 resteranno in regime di cassa integrazione.

I magazzini, infatti, sono rimasti senza merce in seguito alla grave crisi in cui versa l'azienda. Nei mesi scorsi il gruppo Cambria aveva già ceduto i propri punti vendita alla Messina Retail del gruppo Arena, ma per quanto riguarda l'ingrosso non c'è ancora alcuna notizia.

Resta in piedi la trattativa con il gruppo Romano che opera nelle province di Palermo e Trapani gestendo l'ingrosso e diversi supermercati, ma al momento non c'è nulla di concreto all'orizzonte.

I sindacati intanto tengono alta l'attenzione sull'ennesima vertenza che colpisce la grande distribuzione siciliana. "Stiamo monitorando costantemente ogni sviluppo della vicenda - spiega Francesco Lucchesi di Filcams Cgil - allo stato attuale la cassa integrazione è l'unica possibilità. Ci batteremo nell'ottica di salvaguardare l'occupazione dei dipendenti coinvolti, con l'auspicio di poter dare loro novità positive".

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