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"Siamo disoccupati della ex Multiservizi della Provincia...", lettera aperta a messinatoday

Le ventiquattro guardie venatorie in mobilità hanno perso il lavoro con la fine della società partecipata di Palazzo dei Leoni, chiedono un incontro al sindaco De Luca sperando di essere chiamati alla Messina Servizi Bene Comune. La storia

Lettera aperta delle Guardie venatorie al direttore di messinatoday. In ventiquattro fanno parte dell'elenco di mobilità e sono tutti a casa, tranne coloro che hanno già deciso da anni di lasciare la città per trovare un lavoro al Nord::


"Stimato Direttore, chi le scrive è un gruppo di ex lavoratori di una società a prevalente partecipazione pubblica ridotti ormai alla totale disperazione atteso l’atteggiamento di totale chiusura sino ad oggi ingiustamente manifestato dalle amministrazioni pubbliche coinvolte nonché dalla stessa classe politica. La nostra condizione costituisce, peraltro, caso assolutamente eccezionale in ambito regionale considerato che tutti i dipendenti di altre società partecipate hanno sino a oggi sempre trovato utile ricollocazione presso la stessa o altre imprese controllate, mentre i lavoratori della Multiservizi s.p.a., a fronte di una inspiegabile situazione di crisi e di accertata totale insolvenza sono stati improvvisamente privati del lavoro e di ogni fonte di sussistenza (neppure il TFR è stato mai corrisposto) con gravissime ripercussioni, anche di ordine sociale, più volte oggetto di commento da parte della stampa locale e nazionale.

Da Febbraio 2017 mese che vede la scadenza del nostro ultimo contratto di lavoro ci troviamo ormai senza alcuna occupazione, non ci dilungheremo oltremodo sugli eventi che hanno portato a questo epilogo, men che mai staremo a soffermarci sulle varie situazioni accaduteci in questi anni, sull’indifferenza, spesso anche ostilità e molte volte sui comportamenti indisponenti nei nostri confronti, nostro unico peccato cercare con tutte le forze di ottenere un minimo di dignità lavorativa e una speranza di futuro, per persone, quali noi siamo, troppo grandi perché beneficino di agevolazioni per un nuovo posto di lavoro, troppo piccole per pensare a un futuro pensionistico e pertanto finiti in una sorta di “limbo”, peraltro, con una professionalità specifica maturata in più di 15 anni di lavoro per conto di una partecipata della ex Provincia Regionale di Messina oggi città Metropolitana, professionalità quasi impossibile tuttavia da reinvestire
altrove.

Il motivo di questa nostra lettera è il seguente: siamo inseriti nell’elenco di mobilità interaziendale regionale giusta determinazione N. 564 dell’11.07.2019 della Città Metropolitana di Messina che fa sua e mette in pratica le disposizioni dell’art.24 della legge regionale N. 20 del 2016, che al comma 4 testualmente cita “Le società controllate direttamente o indirettamente dalle amministrazioni di cui al
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e successive modifiche e integrazioni o dai loro enti strumentali, che sulla base dei propri piani industriali evidenziano carenze di organico devono attingere dall’elenco di cui al comma 2, prima di poter procedere a nuove assunzioni.” In questo periodo la società Messinaservizi Bene Comune partecipata al 100% dal comune di Messina, come tutti sanno, è in fase di assunzione di nuovo personale, per lo svolgimento dei servizi di raccolta differenziata, a tale scopo si è avvalsa del centro per l’impiego per svolgere una selezione; la domanda che poniamo è la seguente: “ Perché la società partecipata non mette in pratica le disposizioni dell’art.24, comma 4, della L.r. 20/2016 e pertanto prima di eseguire la selezione per le nuove assunzioni, non attinge dall’elenco ?” Precisiamo che noi lavoratori abbiamo fatto richiesta e diffidato direttamente Messinaservizi di adempiere a quanto previsto dalla legge
regionale, peraltro senza ottenere risposta alcuna; Precisiamo che gli iscritti nell’elenco al momento attuale sono 24 unità, pertanto un numero abbastanza esiguo rispetto alle necessità della società e del servizio; Specifichiamo soprattutto che troviamo del tutto normale e giusto ricorrere alla selezione pubblica e auspichiamo che la stessa sia la più trasparente possibile, ricordando, a noi stessi e chi ci legge che anche noi a suo tempo (nel lontano 2003) passammo da una selezione, per poi essere formati e infine soggetti a diverse prove d’esame prima di essere assunti. La nostra intenzione pertanto non è quella di avere alcun tipo di trattamento di favore bensì di avere riconosciuto un diritto sancito dalla legge e non riusciamo a capire e spiegarci per quale motivo questo ci sia negato, per quale motivo veniamo per l’ennesima volta osteggiati e per quale motivo nelle varie assunzioni svolte nelle società partecipate fino ad oggi, non si è
tenuto in considerazione alcuna l’esistenza di questo elenco di fatto non prendendo in minima
considerazione una legge regionale?. 

Queste domande fino adesso rimangono senza risposta, auspichiamo che questa nostra lettera possa farci ottenere qualche risposta o quantomeno farci comprendere i motivi, a noi sconosciuti, per cui siamo sistematicamente emarginati e isolati. Abbiamo anche provato a ottenere un incontro con il sindaco De Luca, cui riconosciamo doti di chiarezza, azione e pragmatismo, nel tentativo di affrontare la questione e magari riuscire a capire qualcosa in più, purtroppo però senza alcun esito. Concludiamo cercando di dissipare ogni dubbio e chiarendo che il nostro unico scopo è quello di ritornare a lavorare riacquistando un briciolo di dignità lavorativa, non abbiamo altri fini se non questo. Purtroppo in mancanza di risposte concrete saremo costretti seppure controvoglia a seguire altre strade e altre sedi per vederci riconosciuto un diritto leso e il rispetto della legge".

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