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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Autostrade, dai contratti ai cantieri è tempo di mobilitazione: “Siamo stufi di essere quarto mondo”

Il sit in in prefettura e la fumata nera sui contratti. Si va verso lo sciopero del 29 gennaio. La dura presa di posizione dei sindacati mentre monta la polemica tra il presidente della Regione e l'Anas

Sit in di protesta stamattina sotto la sede della Prefettura. Sono i lavoratori del Consorzio autostradale che da oltre dieci anni vivono nel limbo contrattuale. “Serve un piano operativo straordinario per rilanciare il Consorzio Autostrade Siciliane, ridando stabilità, efficienza ed economicità insieme al recupero di una gestione legittima e trasparente”,  spiega Letterio D’Amico, segretario provinciale della Fit Cisl Messina, a margine del sit-in di protesta dei dipendenti che si è svolto in mattinata sotto la sede della Prefettura. I lavoratori del Consorzio lamentano il blocco del contratto al centro di una diatriba di applicazione tra quello nazionale delle autostrade e dei trafori e quello regionale.

“Da anni i lavoratori sono lasciati nelle mani di amministratori e di management improvvisati che non riescono a superare le criticità gestionali amministrative e tecniche – continua D’Amico – La gestione dei lavoratori e degli aspetti contrattuali è stata caratterizzata da una sistematica violazione del contratto di lavoro, mai adeguato alle normative vigenti, con la mortificazione delle professionalità esistenti, la totale assenza di relazioni sindacali e da azioni datoriali unilaterali senza alcun confronto. Per la Fit Cisl – conclude D’Amico – occorre ripartire dalla valorizzazione delle risorse umane e professionali interne all’ente”.  

Intanto Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Sla e Lata annunciano lo sciopero per il 29 gennaio 2020 dopo il tentativo di riconciliazione andato a vuoto in Prefettura.

I sindacalisti evidenziano criticità e forti discriminazioni giuridiche ed economiche che scaturiscono per i lavoratori del Consorzio Autostrade Siciliane alla luce del mancato recepimento del  Contratto collettivo nazionale di  settore Autostrade e trafori.

E mentre domenica anche i pendolari si preparano per la protesta a Letojanni, sulle autostrade si è concentrata anche l’attenzione per i ritardi sui lavori, con il presidente della Regione Nello Musumeci che ha attaccato l’Anas, dopo la chiusura ai mezzi pesanti del viadotto “Cannatello”, considerato a rischio crollo: “È inconcepibile e irriguardoso che, per l’ennesima volta, l’Anas dimostri di non avere rispetto per la pazienza dei siciliani. Le nostre autostrade – sottolinea il governatore- continuano a cadere a pezzi nella impotenza di chi dovrebbe assicurarne la piena efficienza”. 

E sulla necessità di avere strade sicure interviene anche la Cisl, che ha lanciato sul proprio sito, CislSicilia.it, un provocatorio contatore del tempo trascorso dal crollo del viadotto Himera sull’A19 («quasi 5 anni ad oggi da quel 10 aprile 2015, 1742 giorni. Ma quella strozzatura è ancora lì. Ben altra sorte è toccata alla ricostruzione del ponte Morandi, a Genova»).. “Anas, Cas? Governo nazionale, governo regionale? Non ci interessano le diatribe né i ping pong di responsabilità né gli annunci roboanti di piani speciali per la Sicilia con effetti sempre di là da venire -  interviene il segretario generale Sebastiano Cappuccio sulla querelle esplosa tra il governatore e l’Anas riguardo allo stato della viabilità nell’Isola - Pensiamo sia arrivato il momento di una grande mobilitazione che tolga a chiunque l’alibi del non fare o del far male. Perché l’unica cosa che i siciliani desiderano è avere strade sicure e infrastrutture efficienti. Siamo stufi – afferma Cappuccio – di essere il quarto mondo del sistema italiano dei trasporti. Senza infrastrutture degne di questo nome la Sicilia resterà sempre all’anno zero della crescita. Né si può continuare con le mere prese d’atto dello stato disastroso della viabilità dell’Isola, di quella principale sul triangolo Palermo-Catania-Messina come di quella cosiddetta secondaria. Perché non va meglio sul fronte delle strade provinciali di competenza dei Liberi Consorzi, ad oggi in un limbo dal quale la politica non riesce a tirarli fuori. Il governo nazionale – conclude il sindacato – sblocchi i miliardi per infrastrutture destinati al Sud e alla Sicilia, il governo regionale dia corso alle opere di priopria competenza”.

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