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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Vertenza Papino, la Cisl chiede aiuto al ministro Catalfo

Il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese ha spiegato la vertenza dei 23 lavoratori: “Serve un suo intervento”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MessinaToday

La vertenza Papino nelle mani della Ministra Nunzia Catalfo. La vicenda dei 23 lavoratori messinesi (84 in totale in Sicilia) è stata portata a conoscenza della titolare del dicastero del Lavoro dalla Cisl di Messina e dalla Fisascat che, a margine del convegno di lavoro e occupazione tenutosi alla Camera di Commercio, ha consegnato una nota descrittiva della vertenza auspicando un suo intervento per sbloccare una pericolosa – per i lavoratori licenziati – fase di stallo.

È stato il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese - accompagnato dal segretario territoriale Nino Alibrandi e dai rappresentanti della Fisascat, Pancrazio Di Leo e Salvatore D’Agostino – ad illustrare la vertenza.

«Speriamo ed auspichiamo – ha commentato Genovese - facendo leva sulla sua sensibilità e che sii possa attivare un percorso istituzionale. La vertenza Papino è triste perché da parte dell’azienda riscontriamo una chiusura incomprensibile, non solo quella dei punti vendita ma anche quella delle trattative per trovare una soluzione e il modo di mettere in sicurezza i lavoratori, per poi tutti insieme cercare il modo di traghettarli verso una nuova opportunità lavorativa».

Genovese ha fatto cenno anche all’ipotesi di una cessione da parte dell’azienda. «giungono voci – ha dichiarato il segretario generale della Cisl Messina - che sarebbero in corso trattative per cedere le attività commerciali, ma viaggia tutto in una nebulosità che non aiuta certamente né la serenità né la possibilità di guardare in prospettiva».

Dalla Ministra, quindi, la Cisl si attende un intervento risolutivo. «Intanto un tavolo di confronto per assumere quelle iniziative che solo un Ministro può, perché serve sbloccare la possibilità di ricorrere ammortizzatori che consentano ai lavoratori di superare questo momento di stallo, dando un po' di ristoro in attesa di una nuova ricollocazione».

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