rotate-mobile
Eventi Taormina / Via Teatro Greco

Venditti dal concerto ai ricordi: “Quella volta che da un balcone vicino il Celeste vidi la partita Messina-Roma”

L'aneddoto calcistico raccontato a Messina Today dal cantautore romano che ieri sera al teatro greco ha coinvolto con tre ore di concerto un pubblico di tutte le età. Il grande successo di "Sotto il segno dei pesci”. Sul filo dei ricordi

Un pò per abitudine, un pò per allentare l'emozione che precede il concerto, Antonello Venditti ama raccontare aneddoti e intrattenere i presenti fin dal backstage. Lo ha fatto anche ieri a Taormina, poco prima dello show che ha emozionato il pubblico del teatro greco, gremito in ogni ordine di posti. 

A Messina Today il cantautore romano ha raccontato un aneddoto calcistico accaduto esattamente 34 anni fa. Era il 21 agosto 1985, il Messina di Franco Scoglio batteva 1-0 in Coppa Italia la grande Roma di Bruno Conti, grazie ad un gol di Orati. Ad assistere all'impresa, insieme a migliaia di messinesi, anche Venditti. 

"Allo stadio Celeste non c'era un posto libero - spiega a Messina Today - così trovai ospitalità in un balcone di un palazzo a ridosso delle tribune. Un momento molto particolare che ricordo con piacere. Devo ringraziare quella famiglia, chissà se abita ancora in quella casa che si affacciava sul terreno di gioco".

Il concerto

La cornice ideale per buona parte delle canzoni di Antonello Venditti non può che essere la gattopardiana Sicilia che vive all'insegna del tutto cambia affinché nulla cambi.

Per conferma chiedete al pubblico che ieri sera ha riempito il teatro greco di Taormina per assistere al live di "Sotto il segno dei pesci". Un concerto durato più di tre ore in cui l'artista romano ha celebrato i quarant'anni dello storico album, suonato per intero con la band storica Stradaperta. 

Canzoni che parlano di amore, droga e politica. Oggi più che mai attuali, ritratto fedele di un'Italia che in fondo è sempre la stessa. 

"Renucio Boscolo - ha spiegato Venditti -  dopo Nostradamus dovrebbe occuparsi di me". Dargli torto è impossibile, dopo aver ascoltato l'Uomo Falco, Bomba o non bomba o la classica In questo mondo di ladri, un evergreen dal titolo che all'inizio sembrò qualunquista, ma poi scoppio tangentopoli e tutto il resto. 

Un viaggio intergenerazionale che ha coinvolto gli spettatori del teatro greco. L'inizio con Raggio di Luna. Poi i Ragazzi del Tortuga con la metafora del treno che si speri possa portare in luogo migliore di quello che si sta lasciando, come non pensare ai giovani di questa terra che partono per cercare fortuna altrove. Spazio a Giulio Cesare, Piero e Cinzia fino a Peppino, canzone composta per il figlio Francesco, ma che porta il nome di un bambino del sud costretto a combattere con le difficoltà già dai primi anni di vita.

Il clou con Sotto il segno dei pesci riproposta con gli arrangiamenti originali che portano indietro nel tempo. 

Il concerto prosegue, tra monologhi e pezzi storici cantati da tutti: ragazzi e adulti, indistintamente.Venditti, canta, racconta il suo passato,  dalla volontà di suicidarsi nei primi anni '80 fino all'amicizia con Lucio Dalla che lo ha salvato. Poi si concede la sua solita sigaretta sulle note di Alta Marea prima del gran finale.

Il pubblico apprezza e si diverte, ma c'è una vena di malinconia nella serata. A darla è la consapevolezza di vivere nell'incertezza politica e sociale. Si è ancora costretti a guardare indietro, a rievocare tempi andati. E Venditti in questo caso è sempre pronto a dare una mano con le sue canzoni profetiche che forse anche lui vorrebbe mettere da parte per voltare finalmente pagina. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Venditti dal concerto ai ricordi: “Quella volta che da un balcone vicino il Celeste vidi la partita Messina-Roma”

MessinaToday è in caricamento