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Misteri e magie dello Stretto, è tornata la Fata Morgana

In questi giorni si è “presentata” con il suo effetto quasi ipnotico, un miraggio che si crea all’interno di una stretta fascia al di sopra dell’orizzonte

Domenica pomeriggio. A Rodia. Una nave sullo sfondo che sembra fluttuare. Ha calamitato l’attenzione di tanti la Fata Morgana sullo Stretto di Messina.

Un effetto quasi ipnotico, magico, una sorta di miraggio che si crea all’interno di una stretta fascia al di sopra dell’orizzonte. Un evento che ha scatenato fantasie e letterati. Ieri la Fata Morgana è comparsa sullo Stretto di Messina. Il suo nome fa riferimento alla fata della mitologia celtica, la sorellastra di re Artù, nota per indurre visioni illusorie nei marinai, conducendoli alla morte. L’effetto ottico può essere osservato sia da mare che da terra e rende gli oggetti presenti all’orizzonte poco riconoscibili e sfocati. Immagini sospese in cielo e capovolte. L’inganno di Morgana che annulla la distanza e fa toccare Sicilia e Calabria.

La genesi della Fata Morgana è legata alla curvatura dei raggi di luce originata dal loro passaggio attraverso strati d’aria a temperature differenti, in condizioni di inversione termica, e quando si registra nella transizione tra gli strati, un brusco gradiente termico, che porta alla formazione di un condotto atmosferico. Un fenomeno ottico eccezionale e particolare ma che nella zona dello Stretto di Messina non è insolito.

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