Avvocati e pari opportunità, le “Violate" di Lelio Bonaccorso in mostra al tribunale di Messina
Saranno le illustrazioni di Lelio Bonaccorso “Violate” ad accogliere da lunedì 25 novembre avvocati, giudici, cancellieri, imputati e semplici utenti del Tribunale di Messina. Nell'atrio di Palazzo Piacentini il Comitato Pari opportunità dell'Ordine degli avvocati ha infatti organizzato la mostra con i lavori dell'illustratore messinese realizzata per riflettere sul tema della violenza sulle donne e sulle mille sfaccettature delle pari opportunità ancora oggi non del tutto realizzate.
L'iniziativa, in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999.
Si tratta della riproduzione delle illustrazioni che Lelio Bonaccorso, autore delle tavole, nel 2013 donò all’iniziativa Posto Occupato quale personale contributo al contrasto a tutte le forme di violenza. Appuntamento alle ore 11,30 nell'atrio centrale del tribunale di Messina per un momento di sensibilizzazione e riflessione teso a contrastare il fenomeno della violenza di genere. La mostra verrà esposta nell'atrio del Tribunale dalle ore 9 alle ore 13.
Violate sono le donne ignorate, manipolate, abusate e assassinate. La mostra si compone di dieci illustrazioni, che rappresentano alcune modalità, fra le troppe, con le quali donne, di ogni età e condizione, subiscono un abuso. L’autore parte correggendo la prospettiva con la quale si tollerano alcune pratiche quotidiane ed arriva alla denuncia degli atti più eclatanti, che culminano con il femminicidio: sono dunque illustrate violenze come la molestia sul lavoro, l’orrore delle spose bambine, la tortura dell’acido o delle percosse, la violenza assistita, la lacerazione psicologica indotta vedendo la tragedia abbattersi sulle persone care. Dalle dieci tele, di cui oggi se ne espone sei, emerge un’umanità femminile varia, accomunata dalla solitudine che le avvolge in un silenzio del quale si nutre la spirale della violenza, spesso patita fino all’ultimo respiro. Tutte violenze che sono rintracciabili nel quotidiano di troppe realtà. Un fenomeno senza distinzione geografica, economica e sociale.