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Giovedì, 28 Marzo 2024
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La Paglia sconfessa Scurria e Siracusano: "Nessuna relazione su malati terminali che vivono in baracca"

Il direttore generale dell'Asp dopo verifiche tra gli uffici sostiene che l'azienda sanitaria provinciale non ha prodotto atti su residenti nelle casette in gravissime condizioni. Il presidente di Arisme aveva sollecitato la deroga regionale per l'assegnazione di case popolari


Andare in deroga alle regole per l'assegnazione di case popolari a baraccati. In particolare a coloro che vivono nelle casette ma che hanno patologie gravissime non compatibili con il vivere in un tugurio. Il dibattito è aperto ma con un giallo su di una presunta relazione dell'Asp. 

Il presidente dell'Agenzia per il Risanamento, Marcello Scurria, ha ringraziato il deputato regionale Danilo Lo Giudice dicendo "Spero che l’Assemblea regionale rimedi al più presto al grave errore. Ad Antonello Cracolici che evoca, addirittura, l’abuso d’ufficio e il codice penale, lo invito a venire a Messina per comprendere meglio la questione del risanamento e delle persone con gravissime problemi di disabilitá che aspettano un alloggio. É indispensabile una norma che consenta di derogare alla graduatoria. Chi vuole puó leggere il resoconto del dibattito d’Aula durante l’esame del disegno di legge". L'avvocato Scurria ha pubblicato sul suo profilo fb il confronto in assemblea regionale. Scurria ha fatto presente che secondo la relazione dell'azienda sanitaria provinciale ci sono 47 malati terminali che non possono più vivere in baracca invitando Cracolici a Messina per rendersi conto di quanto descritto. Rivolgendosi a Cracolici Scurria ha proseguito: "Lo sa che ci sono tantissimi casi di invalidi e anziani non autosufficienti? Faccia un giro con noi, nelle baraccopoli messinesi. Capirà, forse, il perché il sindaco aveva chiesto proprio i poteri speciali al Governo nazionale e il perché Lo Giudice aveva presentato quel comma 6 che non avrebbe in alcun modo favorito la discrezionalità, visto che ogni decisione va presa comunque sulla base di relazioni motivate delle autorità socio-sanitarie e per casi di conclamate disabilità o gravi patologie".

Abbiamo chiesto al direttore generale dell'Asp Paolo La Paglia il contenuto della relazione ma il manager è stato lapidario: "Ho chiesto agli uffici di questa relazione ma non ne abbiamo contezza, vorrei capire da dove escono questi dati di cui noi dell'Asp non abbiamo comunicato nulla agli organi di stampa e agli enti preposti al Risanamento perché questa relazione non esiste, non vorrei che dietro queste posizioni si nascondessero strumentalizzazioni politiche che a noi dell'azienda sanitaria non ci appartengono".

Anche la parlamentare nazionale di Forza Italia Matilde Siracusano ha fatto riferimento in una nota ai 47 malati terminali che vivono in baracca ma non conoscendo probabilmente quanto affermato da La Paglia: "“Dalla relazione dell’Asp territoriale si capisce come il problema delle baracche a Messina sia cronico: almeno 47 malati terminali oltre a invalidi e anziani che non possono permettersi il lusso di vivere ancora in tali strutture fatiscenti. In questi giorni all’Ars è stata varata la modifica alla legge 10 del 1990 che prevede un nuovo censimento degli abitanti della Baraccopoli più grande d’Europa. Trovo però profondamente ingiusto che sia stato cassato un emendamento il quale prevedeva la concessione dei poteri speciali al Sindaco De Luca, in qualità di massima autorità sanitaria locale. Per di più, leggere dichiarazioni assurde di deputati regionali che evidentemente non hanno idea di cosa si parli che affermano che l’assegnazione di alloggi provvisori a chi nelle baracche è affetto da gravi patologie sarebbe un abuso d’ufficio, una marchetta è inaccettabile”. “Sono stata più volte tra queste centenarie baracche con i tetti di amianto – conclude la parlamentare – è assicuro che tra discariche a cielo aperto, topi, pericoli idrogeologici, asbestosi e soprattutto malati terminali, non si può far finta che il problema non ci sia. Ha fatto bene il presidente di A.Ris.Me, Marcello Scurria a invitare gli scettici ad un tour del degrado all’interno della Baraccopoli. Così magari il dibattito sulle presunte marchette verrà definitamente archiviato”.

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