Liquidazione Atm: Picciolo "Debito di 79 milioni", i Revisori "Come l'avete calcolato?"

I debiti dell'Atm ammontano a 79 milioni di euro. Lo conferma in commissione Finanze al Comune il commissario liquidatore Pietro Picciolo nella riunione a Palazzo Zanca successiva alla notizia della presentazione di un esposto alla Corte dei Conti dei Revisori. Ma il collegio presieduto da Felice Genovese ha espresso ancora una volta dubbi sul numero quantificato da Picciolo.

A incalzare i liquidatori Felice Calabrò del Pd che ha richiesto risposte sull'allineamento delle cifre in bilancio di Atm e Comune, sulla consulenza Maugeri e sui mandati di pagamento firmati anche dall'allora presidente Giuseppe Campagna non più in carica all'atto della firme siglate anche dai commissari. Oggi Campagna pare sia uno dei consulenti dell'azienda. Felice Genovese, presidente del Collegio dei Revisori Atm, ha risposto che mentre al dicembre 2017 i numeri tra Comune e Atm erano allineati le cifre al 2018 non erano più corrispondenti tra amministrazione e azienda. Sul debito complessivo della partecipata Picciolo ha segnalato che ai 50 milioni di euro certificati nel 2013 sono stati aggiunti 29 milioni prodotti successivamente portando a 79 i milioni che l'Atm dovrà corrispondere. Genovese si è chiesto come siano state quantificate le somme aggiuntive visto che loro, i revisori dei Conti, non erano a conoscenza di questi numeri e che nella relazione del gennaio 2019 quando Picciolo faceva ancora parte dei controllori delle casse Atm veniva esposto che il debito era impossibile da quantificare. Sui mandati di pagamento firmati non solo dai commissari ma anche da Campagna si è appreso che sono in totale 45 e non soltanto 3 come evidenziato nella riunione di sette giorni fa. 

Liquidazione Atm, esposto alla Corte dei Conti