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Trasformazione del Cas in ente pubblico economico, M5Stelle: “Nessuna preclusione, ma prima gli impegni con gli stagionali”

De Luca e Zafarana rispondono alla presa di posizione della deputata Amata per la bocciatura in quinta commissione all'Ars: “La norma bocciata non era assistita neppure da un minimo di relazione che rendesse edotti sugli effetti di tale trasformazione”

“Nessuna preclusione alla trasformazione del Cas in ente pubblico economico, ma prima si rispettino gli impegni assunti con i lavoratori stagionali”. 

Lo dicono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Antonio De Luca e Valentina Zafarana, in risposta a una nota dell’onorevole Elvira Amata (Fdi) in cui si contesta la bocciatura di un emendamento, avvenuta in V commissione all’Ars, che avrebbe aperto la strada alla trasformazione della natura giuridica del Consorzio autostrade siciliane. 

“Apprendiamo con stupore - spiegano De Luca e Zafarana - delle dichiarazioni di Amata in merito alla bocciatura dell’emendamento che avrebbe trasformato il Cas in ente pubblico economico. La Amata infatti è rimasta in assoluto silenzio di fronte alla bocciatura dell’emendamento in commissione, sede opportuna dove avrebbe potuto esprimere le sue argomentazioni, mentre adesso si imbarca in una difesa postuma e a mezzo stampa”. 

“Abbiamo avuto - spiegano i deputati - lunghe interlocuzioni e incontri sia con l’assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, Marco Falcone, che con i lavoratori stagionali del Cas che da anni chiedono tutela e prospettive occupazionali. In questi numerosi incontri che si sono succeduti, infatti, anche alla presenza della stessa Amata, che si è sempre dichiarata concorde, non vi sono mai stati dubbi sulla necessità preliminare di costruire un percorso che consentisse al Cas di indire un concorso che ponesse fine all’utilizzo delle agenzie interinali tramite le quali si sopperisce alle carenze di organico degli esattori”.

“Tali figure - aggiunge De Luca - infatti, dopo un lungo periodo di inserimento in graduatoria, hanno prestato la loro opera per il tramite di agenzie interinali il cui costo è gravato sul Cas, comportando anche l’ignobile effetto di non produrre alcun tipo di garanzia occupazionale per i lavoratori. Questo percorso, condiviso con lavoratori e assessore al ramo, avrebbe dovuto trovare sbocco attraverso una norma autorizzatoria e solo successivamente si sarebbe potuto aprire il dibattito sulla trasformazione del Cas in ente pubblico economico.  La norma bocciata, peraltro, non era assistita neppure da un minimo di relazione che rendesse edotta la deputazione degli effetti di tale trasformazione”.

“Rinnoviamo il nostro invito - concludono i deputati - a convocare le parti sociali e istituzionali a un tavolo da tenersi presso il Cas al fine di concordare un percorso che porti all’obiettivo della loro stabilizzazione e solo successivamente si potrà discutere delle trasformazioni della natura giuridica dell’ente”. 

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