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Coronavirus, la vicenda dei pescatori disoccupati di Ganzirri e Torre Faro finisce alla Regione

L'ex consigliere di Quartiere e già candidato alle Europee Giuseppe Sanò ha scritto al presidente Nello Musumeci per l'introduzione della pesca "ricreativa" con una deroga ai provvedimenti della presidenza del Consiglio dei Ministri

La vicenda dei disoccupati di Ganzirri e Torre Faro che hanno chiesto al sindaco De Luca una deroga per pescare e contribuire alla spesa familiare finisce alla Regione.

L'ex consigliere di Quartiere Giuseppe Sanò ha infatti scritto una lettera al presidente Nello Musumeci: "Con il dipartimento pesca mediterranea abbiamo portato avanti anche un progetto di protezione dallo strascico e di ripopolamento che oggi è in fase esecutiva. A Torre Faro e Ganzirri, due borghi marinari, abbiamo bisogno del suo intervento, ci sono tante famiglie che vivono di mare e di pesca, ragazzi giovani che sbarcano il lunario andando per mare e che ora si trovano in gravi difficoltà economiche. Purtroppo, le licenze di pesca sono, come sa, quasi impossibili da ottenere e questi ragazzi sono allo sbando. Mi faccio portavoce per chiederLe di intervenire con i poteri di cui dispone per andare in deroga al DPCM del 10 aprile permettendo ai ragazzi di tutta la Sicilia di poter praticare la pesca "ricreativa", per ridurre le spese alimentari delle proprie famiglie. Il rischio di contagio rimarrebbe pari a zero per le modalità in cui avviene la pesca in mare". 

Torre Faro e Ganzirri, una trentina di disoccupati chiede di andare a pesca 

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