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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Differenziata al 65% fallita, Cambiamo Messina dal Basso: "Adesso dimettetevi come promesso"

Il gruppo punzecchia il presidente di Messinaservizi Giuseppe Lombardo e l'assessore Dafne Musolino. Entrambi, lo scorso anno, avevano annunciato di fare un passo indietro qualora gli obiettivi sulla gestione dei rifiuti non fossero stati raggiunti

Cambiamo Messina dal Basso attende le imminenti dimissioni dei vertici di Messinaservizi Bene Comune e dell'assessore ai Rifiuti Dafne Musolino. Il gruppo, vicino all'ex sindaco Accorinti, ricorda infatti le parole del presidente Giuseppe Lombardo e della stessa Musolino che l'anno scorso avevano annunciato di fare un passo indietro qualora i risultati sulla raccolta differenziata non fossero stati raggiunti.

L'obiettivo del 65% non è stato ancora centrato e adesso Cmdb auspica che si passi dalle parole ai fatti. "Dando per buoni i dati resi noti da Messinaservizi - precisa il gruppo politico -  si è arrivati a luglio 2019 al 23,7% di raccolta differenziata, ovvero poco più del 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e ben 42% distante dall’obiettivo prefissato. Non abbiamo dunque motivo di dubitare che il presidente Lombardo non mantenga la sua promessa, e che lo seguano l’intero cda di Messinaservizi e l’assessore Musolino che firmò tra l’altro i verbali degli incontri con i sindacati del dicembre 2018 impegnandosi formalmente come amministrazione comunale, insieme al sindaco, per il raggiungimento del 65% entro il 31 luglio 2019. Ci aspettiamo inoltre che venga chiarito dal sindaco De Luca che fine farà il fantasmagorico premio di risultato da 10 milioni di euro promesso ai lavoratori al raggiungimento del 65% entro il 31 luglio 2019, già pagato in buona parte dai messinesi con la Tari 2019. Non si può certo caricare la responsabilità del mancato raggiungimento del 65% ai lavoratori che, nonostante gli sforzi lavorativi fatti in questi mesi, non avranno per il momento alcun riscontro in busta paga".

Cambiamo Messina dal Basso chiede inoltre l'intervento dei sindacati. "Davanti a questa ennesima presa in giro dei lavoratori - precisa la nota -  da noi da tempo preannunciata e denunciata pubblicamente, siamo certi che si faranno sentire i sindacati di categoria, ed anche coloro i quali hanno firmato lo scorso anno verbali con accordi farlocchi che prevedevano un improbabile premio di risultato da record mondiale senza invece contrattare e sottoscrivere premi equi e certi da riconoscere sulla base di risultati verificabili legati al miglioramento del servizio in generale e non solo all’ incremento della raccolta differenziata.
Comunque ormai poche ore d’attesa prima dello scoccare del 31 luglio, per avere tutte le risposte ai nostri dubbi".

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