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Se il ministro... Boccia il ponte, la protesta di CittadinanAttiva

Dopo la reazione del senatore di Forza Italia Marco Siclari, anche l'associazione messinese chiede al presidente Musumeci e al premier Conte di prendere le distanze dall'esponente del Pd. La frase incriminata? “Meglio realizzare prima fogne e infrastrutture adeguate”

Sembrava una dichiarazione di buon senso. "Vorrei arrivare a Messina, prendere un treno mediamente veloce e arrivare in un paio d'ore a Palermo. Inutile parlare del ponte. I siciliani chiedono prima le fogne, le infrastrutture adeguate". 

Ma il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha toccato un nervo scoperto da secoli, scatenando le reazioni di chi il ponte s'ha da fare ad ogni costo perchè è la panacea per tutti i mali del territorio. Così, dopo la reazione del senatore di Forza Italia Marco Siclari, che si interroga su come Boccia vuole comare il divario tra Nord e Sud e taccia come “lesive” e “contraddittorie” col piano Conte le dichiarazioni del ministro, interviene anche CittadinanzAttiva Messina.

“Le improvvide dichiarazioni rilasciate dal ministro Francesco Boccia - si legge nella nota dell'associazione firmata da Giovanni Frazzica, Nino Quartarone e Pippo Pracanica -  circa la sua valutazione negativa sul Ponte sullo Stretto di Messina, lungi dal creare un clima di sconforto e di rassegnazione costituiscono elemento di incitamento alla lotta per una causa che abbiamo ritenuto e riteniamo giusta”.

CittadinanzAttiva intende “stimolare” il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci ed il presidente del Consiglio Conte a prendere le distanze dal ministro Boccia ed a calendarizzare gli impegni per la realizzazione del Ponte sullo Stretto.

“Il Ponte - secondo CittadinazAttiva Messina - infatti non è un elemento monumentale con cui adornare un paesaggio, già di per se affascinante, ma anello essenziale di congiunzione del trasporto veloce tra la Sicilia ed il continente europeo. L’Alta Velocità, quando e se mai si farà, non può fermarsi a Villa San Giovanni e vanificare la velocità acquisita lungo il percorso aspettando i tempi del traghettamento. Ma di questo il ministro Boccia è ben consapevole perchè ha fatto parte di quella squadra trasversale di parlamentari che hanno brigato, con successo, per deviare il percorso dell’Alta Velocità Ferroviaria Napoli-Reggio Calabria e farlo diventare Napoli-Bari, a detrimento di Campania meridionale, parte della Basilicata, Calabria e Sicilia. Ora Boccia non ci può pugnalare per la seconda volta, parlando non si sa bene a nome di chi. E la Sicilia, in particolare, deve sapere se da un lato è sospeso l’incubo che nel precedente governo era rappresentato dalla tonalità padano-centrica rappresentata platealmente dal leghista Salvini, oggi non ricomincia forse quella sorta di competitività che vedeva la Puglia di Vendola approfittare delle difficoltà della politica siciliana. Intendiamo dire al presidente Conte - concludono Frazzica, Quartarone e Pracanica - che la difficile navigazione del suo Governo non può crearsi ostacoli artificiali determinati dalle capricciose e non serene dichiarazioni di suoi ministri. Il Governo deve parlare con una sola voce e non può garantire rendite di campanile o di altro genere, ma perseguire sviluppo e lavoro. Alta Velocità e Ponte sono la risposta giusta se questo Governo vuole fare sul serio una politiva meridionalista senza discriminazioni zonali.

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