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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Un patto tra sindaco e consiglieri, Gioveni: “Intergruppo superfluo ma andiamo avanti”

Il consigliere comunale disponibile a rivedere gran parte delle modifiche al regolamento comunale chiesto da De Luca. Con qualche netto no

“Superflua e inopportuna”. Bolla così la proposta del sindaco di creare un intergruppo, il consigliere comunale Libero Gioveni. Le motivazioni: De Luca gode già di una maggioranza che ha permesso di portare avanti parecchi punti del programma e non possono piccolissimi incidenti di percorso portare alla nascita di un gruppo che risulterebbe "inopportuno perché ufficializzare o blindare una maggioranza 'bulgara' fatta di singoli consiglieri appartenenti ai vari gruppi – scrive Gioveni -  provocherebbe anche inconsciamente nei singoli componenti dell’intergruppo una sorta di freno ad un eventuale visione politica differente da esprimere sugli atti, fatto questo che io ritengo oltraggioso verso i principi democratici”.

In gran parte concorde invece sul “ricco programma politico-amministrativo” previsto dal sindaco per tutto l’anno 2020, “certamente da condividere e, se occorrerà, da integrare con eventuali spunti che possono provenire durante il dibattito in Aula, soprattutto per ciò che riguarda gli strumenti di pianificazione urbanistica”.

Da scongiurare l'ipotesi di nuove elezioni. Gioveni si augura che il sindaco possa “trovare la serenità necessaria per proseguire l’importante percorso di risanamento economico-finanziario avviato, guardando da ora in avanti invece a prospettive di sviluppo economico-sociale, turistico e occupazionale che certamente, una interruzione brusca di questo mandato, proprio ora, ritengo risulterebbe parecchio deleteria” e anticipa in una nota di essere concorde, in linea di massima, e a titolo personale (“con il mio gruppo consiliare non ho avuto modo di confrontarmi”) anche su quasi tutti i punti del regolamento comunale che il sindaco ha chiesto di rivedere per evitare intoppi in aula.

“I punti 4 e 5 invece, che riguardano le nuove modalità di attribuzione del gettone di presenza, mi trovano d’accordo solo in parte – spiega Gioveni - trovo discriminatorio escludere quei consiglieri che magari hanno partecipato alla seduta per diverse ore fornendo anche contributi e che per qualsiasi motivo non risultano presenti all’atto della votazione; mi trova concorde però sul fatto che se si esce dall’Aula si possa e si debba esplicitare ufficialmente il motivo”.

No assoluto invece, anche ad avviare una discussione, sul punto 6 che prevede l’abolizione della 'presenza fisica' che quindi viene considerata 'assenza' dai lavori (che vieterebbe persino il rimborso degli oneri riflessi al datore di lavoro) nel caso in cui non si partecipa appunto ad una votazione. “Non solo non mi trova d’accordo - spiega Gioveni - ma la ritengo, senza timore di smentita, illegittima perché in palese contrasto e violazione con la vigente normativa. Infine, sul punto 9 (ossia quello di prevedere la possibilità di presentare emendamenti solo in sede di Commissione) ritengo non si possa essere d’accordo per un motivo semplice e chiaro: non tutti i consiglieri comunali sono presenti in tutte le Commissioni (su 8 Commissioni siamo in linea di massima presenti ognuno solo in 5 commissioni); pertanto, anche in questo caso, si vieterebbe ai consiglieri comunali che non risultano componenti in quella determinata Commissione in cui si è esaminata una delibera (e che quindi non hanno potuto partecipare ai lavori) di poter presentare emendamenti in Consiglio prima del voto definitivo”.

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