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Tributi e morosi doc, De Luca annuncia l'operazione “U pisci fedi da testa”

Entro due settimana una banca data per censire tutti gli inquilini di Palazzo Zanca, partecipate comprese, che non pagano le tasse. Con un avvertimento: “Due settimane per mettersi in regola o pubblico i nomi”

In principio fu Antonio Fiumefreddo. Oggi all’Asm di Taormina, da presidente di Riscossione Sicilia, aveva lanciato la caccia grossa ai grandi evasori scatenando un guerra che si concluse col suo defenestramento. Oggi, a lanciare la sfida ai  "morosi di lusso”, ci ha pensato il sindaco di Messina Cateno De Luca con uno dei suoi post dal titolo colorito: “U pisci fedi da testa”, tradotto per i bergamaschi “il pesce puzza dalla testa”.

E’ questo infatti il titolo dell’operazione annunciata dal sindaco in relazione ai tributi, tariffe, sanzioni che porterà alla creazione di una banca dati entro un paio di settimane per verificare se gli inquilini di palazzo Zanca sono in regola con tributi, tariffe e sanzioni. “Per inquilini del Palazzo – ha chiarito De Luca – si intende naturalmente i dipendenti, assessori, consiglieri ma anche i dipendenti delle partecipate”.

“Contrastare la forte evasione – oltre il 65 per cento a Messina secondo i dati formiti dal sindaco – passa anche da questa verifica per dare l’esempio e anche per evitare come accaduto in altre realtà che qualche dipendente non avviasse procedure di controllo perché era il primo a non pagare”.

Un messaggio che è suonato anche come un avvertimento: “Ha la possibilità di potrebbe malauguratamente rientrare in questo elenco di mettersi in regola entro due settimane perché pubblicherò i nomi di chi non ha pagato i tributi”.

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