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Affidamento Stadio, i Cinquestelle fermano la palla ma Mondello non ci sta

Il Movimento ha chiesto ai colleghi del consiglio comunale di votare prima il nuovo Piano regolatore e dopo il bando di gestione del "Franco Scoglio" che rischia di andare deserto. Il vicesindaco: "Sono un tecnico, gli spiego la delibera"

Sull'affidamento dello stadio Franco Scoglio i Cinquestelle e il vicesindaco Mondello hanno qualcosa da dirsi. E non sono parole dolci a più di un mese dalla pubblicazione del bando per la gestione dell'impianto sportivo che in futuro sarà gestito da privati secondo le intenzioni della giunta De Luca.

A porsi dei dubbi il movimento di Di Maio che dice come sia necessario il nuovo Piano regolatore generale per non prendere più in giro gli sportivi. Dallo sfruttamento commerciale del Franco Scoglio passa probabilmente il rilancio del calcio a Messina. 

I consiglieri comunali Cinquestelle hanno chiesto il rinvio della discussione in aula sul bando visto che sarà il civico concesso a dover dire l'ultima parola: "Nessun gruppo imprenditoriale potrebbe essere interessato a rilevare oneri, responsabilità, obblighi, canoni, e pure rischio di sanzioni, senza la benché minima possibilità di guadagnare un solo euro - scrivono i pentastellati - dopo 10 anni terribili dal punto di vista calcistico i sostenitori del Messina non meritano di essere illusi nuovamente a causa di decisioni frettolose e scelte politiche poco avvedute. Per questo riteniamo opportuno che la discussione in aula in merito al bando di affidamento degli stadi venga rinviata in attesa che vengano approvate le linee guida del Piano regolatore, peraltro già approvate e oggi in fase di definitiva rielaborazione".

I Cinquestelle si rivolgono agli altri gruppi consiliari per vagliare prima il nuovo Prg e dopo l'affidamento degli stadi. "I contenuti del bando sugli stadi relativi all’utilizzo commerciale, ai volumi accessori e alle attività extrasportive - specificano dal Movimento - non sono ammessi dalle norme urbanistiche dello stesso Comune proponente e la stessa bozza vincola qualunque attività al rispetto di tutte le norme di legge. Alla luce di ciò il rischio è che il bando vada deserto, impugnato o venga aggiudicato da qualche “avventuriero” senza le necessarie competenze, che potrebbe approfittare di un’occasione ghiotta per il proprio tornaconto: una prospettiva che va scongiurata a ogni costo, per rispetto non solo degli impagabili tifosi ma di tutti i cittadini cui gli impianti appartengono.

Vogliamo ricordare - proseguono - che già nel 2008 l’attuale Prg, ancora in vigore a causa di scelte politiche irresponsabili, ha messo il freno a un progetto di rilancio, contribuendo al disastro sportivo degli ultimi due lustri. Comprendiamo e condividiamo lo stato d'animo dei tifosi (le vere “vittime” di una lunga mala gestio) e proprio per questa ragione riteniamo sia opportuno “perdere” pochi altri mesi, ma porre le basi, in maniera oculata, per garantire alla Messina calcistica il futuro che le spetta, a partire da bandi in linea con le scelte politiche e urbanistiche.

Ma l'assessore all'Urbanistica Salvatore Mondello cambia umore ascoltando quanto descritto dai Cinquestelle: "Non hanno la minima idea di quello che dicono, sono parole in libertà le loro e io democraticamente non li farei parlare, il nuovo Prg non c'entra nulla con l'affidamento degli stadi, se si fossero letti bene la delibera avrebbero capito che è previsto un utilizzo diverso dell'impianto dove resta prevalente lo sport ma c'è la possibilità di svolgere attività complementari con previa autorizzazione del Comune e previa variazione dello strumento urbanistico secondo le norme vigenti, li avevo ringraziati ieri per il voto sulla rinegoziazione dei mutui - replica il vice De Luca - ma su questo punto hanno perso una buona occasione per tacere perché non hanno capito".

Il Bando

Sono diciotto i criteri da seguire, il punto da chiarire è il 18: "Prevedere nella convenzione di concessione la possibilità del concessionario di effettuare la trasformazione urbanistica di parte delle aree libere di pertinenza dell’impianto sportivo, per proporre attività complementari e coerenti a quella principale, nel rispetto delle ordinarie procedure di legge".

Si potrà dunque creare bar, fare ristorazione, attività ricreative ma su assenso del Comune e trasformazione urbanistica nelle aree di pertinenza del Franco Scoglio. Il nodo fondamentale è questo.

Tra gli altri punti si terrà conto dell'offerta economicamente più vantaggiosa che consideri un progetto di investimenti per l'impianto, mantenzione ordinaria e straordinaria a carico dell'affidatario, corrispondere un canone di concessione annuo all'ente pubblico, concedere al Comune l'utilizzo gratuito dello stadio per un numero di giornate congrue. 
 

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