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Salute

Ri-connettersi, passo avanti nella lotta all'autismo grazie alla realtà virtuale

Le nuove tecnologie al servizio di un mega progetto dell'Irib-Cnr che servirà tutto il Sud Italia soprattutto in contesti di povertà educativa e che prende in carico non solo i bimbi ma l'intero nucleo familiare. Stanze interattive e club socio-sportivo nella villa confiscata alla mafia

Più di settecentomila euro dalla Fondazione Con i Bambini per il progetto “Ri-connettersi” finalizzato a rendere operativi percorsi di apprendimento e supporto alla comunicazione e alla didattica, basati su nuove metodologie e tecnologie per la promozione del benessere della persona con disturbi dello spettro autistico e della sua famiglia in particolare in contesti di povertà educativa

“Ri-connettersi” si svilupperà in quattro anni e che si presenta come una grande opportunità non solo per Messina ma per tutto il Sud Italia, nasce dalla partnership tra  Fondazione di Comunità di Messina Onlus, la sede di Messina dell’Istituto per la Ricerca e l’Innovazione Biomedica (CNR-IRIB), l’Associazione di familiari La linea Curva – Persone ed Autismo, la Solidarity and Energy,  l’Associazione Onde Blu e gli I.C. San Francesco di Paola e La Pira gentiluomo di Messina.

Il progetto che ha partecipato al bando “Un passo avanti – Idee innovative per il contrasto alla povertà educativa minorile” si propone, attraverso know-how multidisciplinari, di individuare precocemente l’insorgenza del disturbo dello spettro autistico in contesti di povertà educativa, ampliare il repertorio di competenze socio-emotive dei bambini, di un’età compresa tra i due e tredici anni, e facilitarne l’inclusione socio-educativa in modo da soddisfare bisogni non solo dalla persona ma anche del nucleo familiare, dal gruppo classe e dai microcontesti comunitari di riferimento.

Due sono gli obiettivi principali fra loro sistemici: sensibilizzare e formare la comunità educante a livello familiare, sociale e scolastico; sperimentare un modello innovativo di trattamento, scientificamente rigoroso e aumentato dall’uso di tecnologie capace di rispondere ai bisogni dei bambini e delle famiglie con autismo e al contempo di essere efficace in contesti di povertà educativa. Il progetto sviluppa una “filiera” di interventi, finalizzati ad ampliare progressivamente il coinvolgimento della comunità educante.

Una sala immersiva costituirà un primo ambiente sensibile abilitante e protetto; la scuola sarà resa progressivamente più inclusiva da azioni formative e peer tutoring; un “social club” espanderà la rete sociale dei bambini con disturbi dello spettro autistico e delle loro famiglie al mondo dei dipendenti e dei volontari del Distretto Sociale Evoluto. Parallelamente le azioni di sostegno alla famiglia attraverso il parent coaching costituiscono una misura trasversale capace di massimizzare la fecondità e la generatività della “filiera”, centrata su meccanismi circolari virtuosi di sensibilizzazione e di cura.

La sala immersivo-interattiva permetterà ai bambini con disturbi dello spettro autistico di confrontarsi con ambienti virtuali, protetti, predeterminati, controllabili, parzialmente predittibili, emotivamente caldi e in grado di simulare uno scorrimento fluido e credibile del tempo e dello spazio. Consentendo una relazione tra bambino con disturbi dello spettro autistico, ambiente virtuale appositamente progettato e operatori, permetterà di sperimentare percorsi graduali, personalizzati, abilitanti, educativi e di effettuare rilevazioni concrete in base a target specifici e confrontabili. I nuovi scenari immersivo-interattivi saranno ospitati presso l’infrastruttura già esistente nel Complesso monumentale di Capo Peloro. La Villa Boris Giuliano, bene confiscato alla mafia e messo a disposizione dalla Coop. Sociale Ecosmed, costituirà, invece, una sorta di club socio-sportivo sufficientemente aperto per costituire un elemento progressivo rispetto al setting protetto della sala immersiva e sufficientemente comunitario per assumere una dimensione amichevole e “familiare”.

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