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Dalle corse intorno al lago di Ganzirri all'esordio in serie A contro l'Inter: la favola di Massimiliano Mangraviti

A soli 21 anni il debutto tra i campioni e il difficile compito di marcare Lukaku. Le origini messinesi del giovane talento del Brescia. "Mio padre mi parla spesso del Franco Scoglio, sarebbe bello poterci giocare un giorno"

Dalle corse intorno al lago di Ganzirri, quando il sole batteva forte in testa e tutti gli altri ragazzi si abbronzavano in spiaggia, a quelle dietro un pallone nei prestigiosi campi della serie A.

La vita di Massimiiano Mangraviti è cambiata, trasformandosi in un sogno. Tutto è accaduto in pochi anni e lui a stento ancora riesce a credere a quello che il destino gli sta riservando a soli 21 anni. 

Massimiliano è un calciatore del Brescia, città dove è nato e cresciuto. Accento rigorosamente lombardo, ma con un cognome che tradisce limpide origini messinesi. Suo padre Andrea è, infatti, ganzirroto doc. Nel 1980 ha lasciato lo Stretto e si è trasferito al nord in cerca di fortuna. Lì si è stabilito e ha fatto famiglia.

Una storia comune a tanti suoi conterranei, almeno fino al 29 ottobre 2019. Quel giorno Massimiliano ha esordito tra i campioni della massima serie e lo ha fatto da assoluto protagonista: il mister lo ha scelto come titolare nel match contro la capolista Inter.

I primi calci al pallone e le caldi estati messinesi

Mangraviti ha iniziato nel Rovato Montorfano, mostrando subito le sue qualità. A dieci anni viene chiamato dal Brescia ed entra a far parte del settore giovanile. 

Massimiliano ha le idee chiare e tanta voglia di realizzare il suo sogno. Il calcio rimane al primo posto anche nei periodi in cui i ragazzi della sua età possono godersi la spensieratezza. "Ogni anno - racconta a Messina Today - con la mia famiglia trascorrevamo il mese d'agosto a Messina. Ricordo le corse intorno al lago di Ganzirri che facevo ogni giorno per allenarmi e farmi trovare pronto all'inizio della nuova stagione. Mio padre mi seguiva in bicicletta. Questa era la mia estate, non mi interessava altro". 

Un sacrificio che inizia a dare i suoi frutti. "Ho fatto tutta la trafila nelle giovanili del Brescia - spiega Mangraviti - arrivando fino in Primavera. Nel 2016 ho esordito in prima squadra in un match di serie B contro il Bari. Poi la società mi ha girato in prestito a Racing Fondi e Pro Piacenza. Mi sono fatto le ossa in un campionato difficile come quello di C".

Mesi dopo l'avventura sempre in terza serie con la maglia del Gozzano. L'ultimo step prima del grande salto in serie A.

A tu per tu con Lukaku e Lautaro Martinez

Una serie di infortuni, il cambio del modulo tattico e la lungimiranza di un allenatore. Questi i tre ingredienti che trasformano in sogno la carriera di Mangraviti. Il 29 ottobre scorso arriva l'esordio in campionato con uno degli avversari più difficili: la capolista Inter.

"Durante l'ultimo allenamento - spiega Mangraviti - ho iniziato ad intuire che mister Corini avrebbe puntato su di me. Mi sono girato e ho guardato le tribune vuote, immaginandole piene di tifosi il giorno dopo. Poco dopo è arrivata la certezza del mio esordio. L'emozione c'è stata, ma ho lavorato al massimo anche grazie ai preziosi aiuti di staff tecnico e compagni di squadra. Durante la partita mi è stato assegnato il compito di marcare Lukaku, quando mi sono trovato accanto a lui ho capito il salto di qualità che avevo fatto in pochissimo tempo".

Mangraviti non si lascia ingannare dall'emozione e gioca la partita con una tranquillità da veterano. Un segnale forte lanciato a tutto lo stadio quasi a voler dire: "sono pronto".

Dopo l'Inter, Mangraviti è tornato in campo nel match contro il Verona e nell'attesissimo derby con l'Atalanta. "Devo dire grazie ai miei compagni e all'intera  società - spiega Mangraviti - sono loro a darmi la motivazione giusta per superare ogni ostacolo".

E a proposito di compagni, Mangraviti si allena ogni giorno al fianco di Mario Balotelli. "E' un campione e una bravissima persona - racconta - scherza e ride con tutti e sa essere una buona guida per i ragazzi più giovani. E' il nostro valore aggiunto".

Il sogno di giocare la Champions ed il Messina sempre nel cuore

Da difensore centrale Mangraviti cerca di "rubare" i segreti del mestiere ai campioni internazionali. "Non mi ispiro a un modello fisso - precisa - ma ammiro calciatori come Sergio Ramos per il suo carisma oppure Coulibaly e Skriniar. Il mio sogno è quello di affermarmi in serie A e giocare un giorno in Champions League".

Mangraviti dedica poi più di un pensiero alla città delle sue origini. "Seguo il Messina ogni domenica anche perché ci gioca Gianluca Sampietro con cui ho condiviso l'esperienza a Gozzano. Sarebbe bello poter giocare un giorno al 'Franco Scoglio', sono cresciuto con i racconti di mio padre e conosco bene il calore della gente. A Ganzirri manco da un po' perchè la mia famiglia si trasferisce ad agosto mentre io sono impegnato con il ritiro. Ma dopo il mio esordio in serie A ho ricevuto tante telefonate e sono contento di aver reso felici i messinesi".

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