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VIDEO | "Maxi protesta" in piazza contro i pericoli sulle autostrade, ma Messina non risponde

In pochissimi alla manifestazione davanti al Comune. Striscioni e megafono per chiedere maggiore sicurezza in A18 e A20. "Abbiamo paura a viaggiare, Cas inefficiente"

Tanti su Facebook, pochissimi in piazza.

Messina si dimostra ancora una volta apatica e disinteressata quando si tratta di manifestare pubblicamente. In piazza Municipio questa mattina solo in pochi hanno risposto all'appello del gruppo "Maxi protesta per le condizioni delle autostrade A18 e A20".

Un comitato nato sui social ormai da qualche anno che ha deciso di passare ai fatti gridando ancora una volta contro la mancanza di sicurezza e l'abbandono che riguardano i tratti autostradali Messina-Catania e Messina-Palermo. A manifestare gli utenti che ogni giorno percorrono le due arterie facendo i conti con gallerie al buio, asfalto dissestato, segnaletica mancante e gli eterni restringimenti di carreggiata. 

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"La gente preferisce lamentarsi solo sui social - spiega Francesco Puglisi - ci aspettavamo maggiore adesione per un problema che riguarda la sicurezza di tutti. E' inacettabile, dobbiamo farci il segno della croce tutte le volte che si utilizza l'autostrada. Protestiamo contro l'inefficienza del Cas che non è in grado neanche di sistemare un palo di segnalazione caduto lo scorso giugno. Si viaggia in condizioni pessime e paghiamo pure il pedaggio".

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I tanto attesi lavori per la frana di Letojanni si sono sbloccati, ma la situazione resta comunque critica. "Finalmente si è fatto un passo avanti - afferma Puglisi - ma ci sono ancora tanti punti pericolosi come il doppio senso a Giardini Naxos che definisco criminale. Siamo sdegnati dall'immobilismo di chi ha i poteri per cambiare le cose. L'anno scorso l'assessore Falcone era riuscito a far rispettare un cronoprogramma, ma poi non è stato più possibile parlare con il Cas".

"Ho paura quando devo andare a lavoro"

Ad unirsi al coro di proteste anche Daniele Traina che ogni giorno percorre l'A18 per raggiungere il lavoro. "Ho paura - afferma - malgrado abbia una buona esperienza di guida. E' diventato molto duro andare a lavoro, l'autostrada è in condizioni pessime. Quando il meteo è avverso o nelle ore notturne si rischia parecchio e tutto questo non si può sopportare".

Insieme agli organizzatori anche altri comitati spontanei di cittadini. Guglielmo Trusso ha gridato più volte "vergogna" con un megafono dopo la manifestazione nei giorni scorsi a Letojanni.  A fargli eco Lucilla Barbasini presidente dell'associazione "Angeli dell'asfalto". 

Un impegno nato dopo tragica morte della figlia avvenuta nel 2008 sulla statale 113. "Fa male l'idea di parlare di vittime della strada - racconta - credo che degrado e abbandono non facciano altro che peggiorare le cose. Siamo abituati a uno stato di cose intollerabile e non riusciamo più a protestare. L'indifferenza è la cosa peggiore, ci mettiamo in strada dando per scontato i pericoli che invece bisognerebbe combattere". 

Barbasini presenterà nei prossimi giorni un esposto in Procura per la morte di Claudio Paci, avvenuta lo scorso 12 dicembre sull'A20. 

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