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Dall'alba al tramonto per Alberto Urso, un firmacopie da evento

Messina si è fermata per il ritorno a casa del vincitore di Amici. Un successo strepitoso di pubblico tra applausi, cori ma anche lunghe code accartocciate sulle transenne per aver siglato il Cd. E in piena notte c'era chi stava ancora in fila...


Ricordate quei documentari sui Beatles quando vengono inseguiti dalle fan in aeroporto fuggendo in auto o il delirio anni 80 delle ragazzine per Simon Le Bon? Non siamo alle masse oceaniche ma all'isteria collettiva di migliaia di minorenni accompagnate da mamme che adorano la De Filippi sì. 

La piccola Messina si è fatta grande nell'abbraccio per il ritorno a casa di Alberto Urso. Oggi il vincitore di Amici che da piccolo suonava il pianoforte tra l'abitazione vicina al Boccetta e la casa a Ganzirri, lo conoscono tutti, anche quelli rimasti imbottigliati a piazza Unione Europea e in fila chiedevano cosa stesse succedendo.

Tutto è cominciato poco dopo le 9 in piazza Unione Europea tra transenne da sistemare e prime ragazzine sorridenti a scoprire dove mettersi; all'ora di pranzo le code erano da serie A di calcio.

Alberto, in arrivo da Catania, portava ritardo dicevano gli organizzatori. Ebbene le file si erano trasformate, complice un servizio d'ordine sorpreso, in una massa informe di popolo in attesa di un saluto dal tenore messinese già dato come il successore di Bocelli. Di Urso si parla del pezzo forte di Sanremo 2020. 

E tra chi cantava di felicità e chi di dolore per il caldo c'erano quelle che dovevano rivolgersi ai volontari della Misericordie e accompagnate in ambulanza. Impassibili i volti, ma qualcuna andava al faccia a faccia con la Sicurezza, di chi si accartocciava sulle transenne per gli spintoni. Il neo la mancata creazione della doppia fila: era stato detto  che i possessori di pass con l'acquisto del Cd sarebbero stati privilegiati in una corsia di ferro; chi aveva solo il Cd finiva nell'altro girone dantesco: quello dell'attesa infinita. Non è stato così, coda unica per tutti. Una ingenuità grave, soprattutto quando si ha a che fare con donne e minori. E poi parcheggi introvabili e traffico da Coppa del Mondo nelle ore del pomeriggio dalle parti di Corso Cavour. Troppa calca nella curva di Palazzo Zanca che porta a via Garibaldi anche se il firmacopie di Urso è stato un vero e proprio evento, probabilmente sottovalutato, capace di richiamare almeno cinquemila persone mettendo dentro i curiosi che non avevano nulla in mano e che pretendevano di vederlo dalla piazza.

Dalle 12 alle 22, tanto per capirci, c'era ancora gente in coda. Molta gente.

Alberto intanto veniva omaggiato in prefettura da Maria Carmela Librizzi e la conferenza stampa delle 15,30 rinviata di almeno un'ora e mezza tra parole di rito "Adesso mi sento a casa" e la promessa di un grande concerto nella sua città. Niente selfie, però, niente firme tra applausi e foto rubate al passaggio veloce.

Il bagno di folla all'esterno di Palazzo Zanca era vicino e le uscite dell'artista, una tantum, mandavano in visibilio il pubblico. Anche quello che si lamentava dei piedi "tranciati" dal vicino.

Il ritorno a Messina di Alberto non è stato un semplice firmacopie. L'artista ha raggiunto il successo nel cuore del suo popolo e già conta numeri da star. Intanto si fa notte e c'è chi aspetta l'autografo sul cd dal giovane idolo di casa. Una mamma non ce l'ha fatta ed è uscita dalla fila per stanchezza: "Mia figlia è arrabbiata con me - ci dice e consegna a chi sta in coda la lettera della bambina - sei contenta lo stesso?". La piccola non è per nulla stanca. 

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