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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La casa museo della poetessa Maria Costa strappata al degrado dall'artista Pippo Crea

Amico devoto della poetessa di Paradiso, si è armato di buona volontà restituendo nuova vita all'abitazione dimenticata. Un’occasione questa, per rilanciare la necessità d’interventi di sostegno per l’acquisto, da parte delle Amministrazioni competenti

Grazie alle cure amorevoli di Pippo Crea, la casa-museo di Maria Costa rivede la luce all’insegna di un doppio paradigma che fonde insieme semplicità e bellezza. Sommersa dall’incuria anche a causa del protratto “lockdown” dei mesi scorsi, presentava parecchie scrostature dell’intonaco che si era peraltro lesionato proprio in corrispondenza del grande ritratto della poetessa realizzato nel muro frontale. Ripristinate, tra l’altro, le pareti esterne e interne e posizionato un elegante gazebo a protezione del grande tavolo centrale attorno al quale la poetessa usava comporre le sue memorabili “quartine” e ricevere le persone – e personalità – che quotidianamente venivano a farle visita.

L’abitazione, risalente al 1890, è il luogo nativo della poetessa che vi visse la gran parte della sua esistenza per morirvi ai primi di settembre 2016. Un luogo di memorie di cui tanto si è detto e scritto e che, malgrado la persistente e colpevole latitanza delle istituzioni, torna adesso a risplendere per merito dello spirito di sussidiarietà dell’artista valdinese da sempre vicino alla “Sibilla dello Stretto”, da lui assistita fino all’ultimo giorno di vita con devota amicizia. Intorno al nucleo della casa-museo, sempre per iniziativa di Pippo Crea, è nato il Centro Studi “Maria Costa” al fine di promuovere l’opera e l’immagine della Costa.

Un’occasione questa, per rilanciare la necessità d’interventi di sostegno per l’acquisto, da parte delle Amministrazioni competenti (Comune? Regione?) dell’immobile, allo scopo dell’istituzione di un polo culturale che intercetti i flussi turistici. Oltre che, ovviamente, della definitiva e urgente riqualificazione del Quartiere Case Basse, vero e proprio monumento dell’abbandono annegato tra erbacce e tetti in eternit, simbolo di una città che, dimenticando, continua a dimenticare se stessa e i suoi abitanti. Con le conseguenze che sono sotto i nostri occhi.

Pippo Crea, artista noto per le sue riproduzioni delle opere di Antonello, era legato da una profonda e devota amicizia alla poetessa di Paradiso.

Giuseppe Ruggeri

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