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Fondazione italiana sommelier, centotrenta nuovi attestati

La cerimonia per la prima volta ha riunito le città siciliane Palermo, Messina e Catania per la consegna delle pergamene. Il debutto delle sezioni territoriali. Compresa Graniti

Centotrenta nuovi ambasciatori di cultura e territorio quelli che ieri hanno ricevuto dalla Fondazione Italiana Sommelier i diplomi di sommelier del vino, dell’olio, di champagne e, per la prima volta, anche di barman, con un padrino d’eccezione, la doppia stella Michelin Pino Cuttaia, presidente di Soste di Ulisse. “Un piatto racconta un territorio attraverso le sue materie prime di eccellenza, il vino e l’olio sono le parti imprescindibili di uno stesso racconto”, ha detto il patron del ristorante la Madia di Licata.

"Il nostro desiderio di promuovere la cultura del Vino e dell'Olio ci porta ad esplorare nuovi orizzonti – ha esordito il presidente siciliano Fondazione Italiana Sommelier Paolo Di Caro– perché i sommelier non sono solo l'anello di congiunzione fra il mondo del vino è quello del cibo di qualità, ma veri e propri ambasciatori di cultura, territorio, identità e specificità”.

La cerimonia si è svolta al Four Points by Sheraton Catania e per la prima volta ha riunito le città siciliane Palermo, Messina e Catania per la consegna delle pergamene, a conclusione dei quattro corsi che si sono svolti durante l’ultimo anno. In particolare, conclusi: Il 5°corso del Vino, con la novità quest’anno delle sezioni territoriali: oltre Catania, infatti, sono partite le prime edizioni a Linguaglossa (Etna), Graniti (Messina,) e Palermo. “L’anno prossimo – ha anticipato Paolo Di Caro– debutteremo anche ad Agrigento e Caltanissetta. Ci aspetta un nuovo anno di appuntamenti anche per il mondo degli appassionati, non solo sull’Etna".

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