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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Il pressing degli scienziati per salvare il Natale dall'incubo Covid: le regole in vista

Mascherine anche all'aperto, green pass solo per i vaccinati e tamponi a chi arriva dall'estero, lockdown per in non vaccinati: epidemiologi e virologi chiedono al governo nuove strette in vista delle festività

Tra quaranta giorni è Natale e in vista delle prossime festività da più parti arrivano inviti alla prudenza visto l'incremento di contagi da Covid. Lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza chiede di "insistere su richiami, prime dosi e comportamenti corretti" per "limitare eventuali misure" restrittive ma ad oggi ricoveri e terapie intensive restano sotto controllo e per quasi tutte le regioni italiane cambi di colore e nuove restrizioni non sono all'ordine del giorno.

La ripresa dei contagi tra i vaccinati

Le somministrazioni delle terze dosi di vaccino hanno quasi raggiunto quota 3 milioni: una corsa quanto più impellente viste le evidenze della ripresa dei contagi tra i vaccinati da oltre sei mesi. Come spiegano le associazioni di infermieri e operatori sanitari negli ultimi due mesi i contagi tra gli operati sanitari sono aumentati del 192,3%, passando dai 936 casi registrati il 14 settembre ai 2.736 del 14 novembre, l'82% dei quali sono infermieri. Secondo i dati sono circa 90 ogni giorno i medici e infermieri che si ammalano ogni giorno osserva in una nota il presidente del Nursing Up, Antonio De Palma. L'attenzione dei sindacato è rivolta anche all'incremento generale dei ricoveri ospedalieri: "In Campania, Lombardia e Piemonte sono ripresi in modo preoccupante. In particolare in Campania si è toccato il picco di 20 ricoveri per Covid in più al giorno".

Tra 14 giorni cinque regioni travolte dalla quarta ondata: "250 casi ogni 100.000 abitanti" 

Se grazie all'effetto protettivo delle vaccinazioni il numero di decessi e di casi gravi resta ai minimi, è evidente come sia urgente procedere con le terze dosi per garantire la forza protettiva contro il virus nel tempo. Ecco quindi che la preoccupazione principale è quella per le prossime festività: virologi e operatori sanitari chiedono a gran voce nuove restrizioni per salvare le prossime festività.

"Per fare previsioni per il Natale dobbiamo vedere come andranno le prossime 3-4 settimane" ribadisce Matteo Bassetti, primario del reparto di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova che ci tiene ad escludere provvedimenti duri per il periodo delle festività. "Giù le mani dal Natale: nessuno osi minimamente mettere limitazioni per le feste. Sarà un Natale come quelli pre-Covid". "Se ci sarà un ulteriore incremento dei casi tra i non vaccinati, eventuali limitazioni, come il lockdown, dovranno essere solo per i non vaccinati" dice Bassetti mentre è iniziata la riconcorsa alle terze dosi di vaccino anti-covid. Tra due settimane partiranno infatti le somministrazioni della dose "booster" che coinvolgeranno tutti gli over40. "Dobbiamo tutelare tutti quelli che si sono immunizzati per salvare anche il Natale e hanno dimostrato di essere dei bravi cittadini - aggiunge Bassetti - Chi invece non l'ha fatto è giusto che venga limitato in alcune attività anche durante le feste: penso quindi ai ristoranti, ai locali, ai cenoni, ai teatri, ai cinema".

Il virologo Francesco Menichetti ammonisce ''di invitare a Natale massimo 8 persone a tavola'' paventando 25-30mila contagi al giorno e i reparti di terapia intensiva con una saturazione oltre la soglia del 10%.

Per l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, ex assessore alla Sanità della Puglia, la soluzione sarà restringere gli invitati ai solo vaccinati: "Se tutti quanti cominciassimo a dire che se non sei vaccinato al cenone di Natale non ci vieni, credo che qualche altra vaccinazione si recupererà".

Massimo Ciccozzi, docente di Statistica medica ed Epidemiologia all'università Campus Biomedico di Roma chiede di togliere prima di Natale i tamponi dal Green pass e renderlo disponibile solo per i vaccinati. "Bisogna evitare che ci siano altri tipi di restrizioni anche perché - afferma l'esperto - avremmo un danno commerciale enorme e la gente non ce la fa più. Dobbiamo fare qualcosa"." Fondamentale la sorveglianza con i tamponi all'aeroporto per chi arriva dai Paesi dell'Est - sottolinea l'epidemiologo - che noi non stiamo facendo. Abbiamo molte persone che arrivano da Romania e Bulgaria e che non sono vaccinate perché in quei Paesi - ricorda il medico - i vaccinati non superano il 30% della popolazione, e questo - conclude - ci potrebbe portare altro virus all'interno".

Covid, la situazione in Europa

Tutto questo mentre in Europa molti paesi vivono una recrudescenza delle infezioni: il Belgio si prepara a una stretta per contrastare l'aumento di contagi con il ripristino dell'obbligo della mascherina al chiuso, il ritorno al telelavoro dove possibile e la chiusura per almeno 3 settimane delle discoteche e delle attività sportive al chiuso. Allo studio anche la vaccinazione obbligatoria.

Altrove non va meglio: in Olanda gli ospedali sono pieni come un anno fa con una curva destinata a salire nonostante l'84,4% della popolazione adulta abbia completato la vaccinazione. Sotto accusa l'eccessivo allentamento delle misure di precauzione contro il Covid e la tardiva introduzione del green pass. 

Un green pass che sarà invece adottato in Germania dove il governo di Berlino pensa di dire addio ai test gratuiti per i dipendenti, per incoraggiare le vaccinazioni.

Il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'IRCCS Istituto Galeazzi Milano e professore associato all'Università degli Studi di Milano esprime in particolare apprensione per lo shopping di Natale paventando la necessità di contingentare gli accessi e zone rosse localizzate. "Direi che bisogna prepararsi al peggio nella speranza che non accada nulla" evidenzia Pregliasco a Rai Radio1.

Secondo il virologo Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, spiega come se anche i contagi riguarderanno i vaccinati " saranno tra il 10 e il 20% di tutta la quota dei nuovi infetti, non vadano a intasare le strutture sanitarie più di tanto. Abbiamo una situazione invidiabile al momento rispetto ad altri Paesi anche vicino a noi come l'Austria", spiega all'Adnkronos Salute. "Se non ci saranno elementi come manifestazioni senza mascherine, e se riusciremo a portare alla vaccinazione almeno la metà di quegli 8 milioni di italiani non vaccinati contro Covid tra gli over 12, e successivamente, vedremo in caso, i bambini con meno 12 anni, potremo veramente raggiungere un obiettivo di copertura della popolazione molto alto. È possibile riportare la curva in discesa prima di Natale, perché il virus in questo periodo ha beneficiato anche del fatto che la stagione ha portato un raffreddamento" delle temperature. "Il clima umido lo facilita, stabilizza la sua infettività, ma io confido che, trovandosi di fronte a una popolazione fortemente immunizzata", Sars-CoV-2 "non possa diffondersi più di tanto" chiosa Clementi.

Fonte: Today.it

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