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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Covid, al via anche in Sicilia la prenotazione dei vaccini per i bimbi: ecco perchè i genitori non devono avere paura

Le somministrazioni partono giovedì 16 dicembre con Comirnaty di Pfizer/BioNTech, nella formulazione ad hoc per i più piccoli. Tutto quello che c'è da sapere, con domande e risposte. E le fake news smontate dai pediatri

Da oggi in Sicilia è possibile prenotare la prima dose del vaccino anti Covid-19 anche per i bambini dai 5 agli 11 anni, così come previsto dal  Ministero della Salute in tutta Italia. Le somministrazioni verranno effettuate da giovedì 16 dicembre nei 65 punti vaccinali pediatrici distribuiti in tutte le province dell’Isola, nei quali sono stati predisposti accessi e corsie riservate ai più piccoli. Il giorno della somministrazione del vaccino i bambini dovranno avere 5 anni compiuti. 

Lo rende noto l’Assessorato della Salute della Regione Siciliana.

La prenotazione può essere effettuata collegandosi alla piattaforma governativa (prenotazioni.vaccinicovid.gov.it) predisposta da Poste Italiane, oppure attraverso il sito www.siciliacoronavirus.it, da dove è possibile scaricare altresì la modulistica relativa alla vaccinazione.

Il giorno della vaccinazione è necessario che sia presente anche uno solo dei genitori/tutori legali, il quale dovrà dichiarare di avere informato l’altro genitore.

Il via libera al vaccino anti covid per i più piccoli è arrivato il 1° dicembre scorso dalla Commissione tecnico-scientifica dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che ha accolto il parere espresso dall'Agenzia europea dei medicinali (Ema). Le somministrazioni partono giovedì 16 dicembre 2021. Il ministero della Salute ha rilasciato una circolare (qui in Pdf) per definire le linee guida per la campagna vaccinale dei bambini tra i 5 e gli 11 anni. Nel documento, che riporta il parere di Aifa, viene chiarito che per vaccinare i bambini tra i 5 e gli 11 anni verrà usato il vaccino Comirnaty di Pfizer/BioNTech, nella formulazione specifica approvata da Aifa, con un dosaggio ridotto a circa un terzo rispetto a quello per gli over 12. Anche per i bambini è prevista la somministrazione di una seconda dose, a distanza di tre settimane dalla prima.

La dose sarà inferiore a quella utilizzata per le persone dai 12 anni in su: sarà di 10 µg (microgrammi) rispetto a 30 µg. Il vaccino sarà somministrato con due iniezioni nei muscoli della parte superiore del braccio (deltoide), l'una a distanza di tre settimane dall'altra. Nei bambini fragili, sottoposti a trapianto o con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia o a trattamenti farmacologici, è possibile somministrare una terza dose addizionale almeno 28 giorni dopo la seconda dose.

Vaccino covid ai bambini di 5-11 anni: domande e risposte

La vaccinazione dei più piccoli, però, divide i genitori - scrive  Violetto Gorrasi su Today.it. -  Secondo un sondaggio di Euromedia Research, un genitore su due è d'accordo con la vaccinazione, quasi il 24% delle famiglie non ha ancora deciso cosa fare, mentre il nord-est del Paese si rivela più restio all'immunizzazione dei propri figli. Il campione totale degli intervistati lo scorso 5 dicembre registra: 45,3% favorevoli, 30,9% contrari, 23,8% indecisi. Soprattutto tra questi ultimi si annidano dubbi spesso alimentati da fake news che girano in rete e nelle chat dei genitori. Anche per questo, la Società italiana di pediatria (Sip) ha risposto ad alcune domande tra le più comuni per la vaccinazione anti covid della fascia di età compresa tra 5 e 11 anni. Ecco le cose da sapere e le fake news smontate dai pediatri.

Perché bisogna vaccinare i bambini visto che nella maggior parte dei casi contraggono la malattia in forma lieve?

"Bisogna vaccinare i bambini nella fascia di età tra i 5 e gli 11 anni perché, pur avendo manifestazioni cliniche meno gravi di adulti e anziani, anche in questa fascia di età - come abbiamo visto in Italia e nel mondo - ci sono molti bambini che sono stati ospedalizzati, alcuni finiti in terapia intensiva pediatrica e purtroppo alcuni sono mancati. Anche i bambini di questa fascia di età hanno gli stessi diritti di tutta la popolazione mondiale a essere vaccinati con un vaccino efficace che si sta dimostrando sicuro", risponde il vicepresidente Sip Giuseppe Banderali.

I bambini vanno preparati alla vaccinazione? Ci sono indicazioni farmacologiche o alimentari da seguire prima di effettuarla?

"Questa grande opportunità non deve essere considerata diversa come importanza e applicazione dalle altre vaccinazioni che vengono fatte normalmente. Abbiamo già un'esperienza ampia per poter essere tranquilli e poter rassicurare i genitori e anche i bambini che siano nell'età di poter capire che questo piccolo 'pizzicotto' viene fatto per il loro bene in un momento in cui è necessario che loro siano protetti. Per il resto, dal punto di vista alimentare e farmacologico non c'è nulla da fare. Per gli eventuali disturbi che compaiono, si possono fare le stesse cose che si fanno per gli altri vaccini, come impacchi di arnica o impacchi freddi o un po' di tachipirina nel caso di febbre", risponde il vicepresidente Sip Renato Turra.

Quali sono gli effetti avversi della vaccinazione?

"Gli studi che abbiamo a disposizione e che sono quelli che hanno portato all'approvazione della vaccinazione per questa fascia d'età, ci dicono che sono effetti rari e di lieve entità come dolore locale, un senso generale di malessere, un po' di mal di testa. Sul timore di miocardite soprattutto per la fascia degli adolescenti, abbiamo visto che si tratta di eventi rari, a evoluzione benigna e molto meno frequenti e importanti di quello che può accadere con il covid", dice Rino Agostiniani (tesoriere Sip).

Ci sono bambini che non possono essere vaccinati? Quali precauzioni per i bambini fragili?

"La vaccinanzione anti covid per i bambini della fascia 5-11 anni è una vaccinazione efficace e sicura, anzi, i bambini fragili con patologie croniche sono avvantaggiati perché sono quelli che rischiano di più per complicanze e ricoveri. I bambini fragili vanno assolutamente protetti. Sono rarissimi i bambini che non posso ricevere il vaccino e sono coloro che sono sotto chemioterapia o per alcune patologie neoplastiche in corso di trattamento, sono le uniche esentati", commenta Giovanni Corsello (editor in chief Italian Journal of Pediatrics).

La vaccinazione potrebbe avere effetti a lungo termine sui bambini?

"Mancando i dati del follow up, possiamo basarci su quelli biologici. Che i vaccini a mRna messaggero possano andare a modificare il dna è una bufala, non ci sono alterazioni generiche, massima tranquillità", sostiene Giovanni Vitali Rosati (tavolo tecnico vaccinazion Sip).

I bambini che hanno contratto covid devono vaccinarsi?

"Sì perché l'immunità che provoca la guarigione non è sufficientemente alta per proteggere i bambini a lungo, come confermato dagli studi. Bisogna aspettare che le manifestazioni del virus e i sintomi siano spariti e poi procedere anche con una sola dose se prima di 6 mesi, altrimenti serviranno le due dosi standard", risponde Guido Castelli Gattinara (pediatra e infettivologo).

I bambini asmatici e con problemi respiratori possono essere vaccinati?

"I bambini che soffrono d'asma sono da considerare fragili rispetto al covid e devono essere vaccinati assolutamente. L'allergia non è una controindicazione a fare il vaccino, l'unica controindicazione è essere allergici al "peg", che è una sostanza che si trova anche nel vaccino e in altre molteplici cose come saponi e altro", afferma Fabio Midulla presidente della Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri).

Come gestire la vaccinazione anti covid e le altre previste per la fascia di età?

"Le vaccinazioni di routine possono essere somministrate in concomitanza con il vaccino anti covid. Unica eccezione è quello contro morbillo, parotite, rosolia e varicella per cui va rispettata una distanza di 14 giorni prima o dopo il vaccino anti covid", commenta Susanna Esposito (responsabile tavolo tecnico malattie infettive Sip).

Come gestire la vaccinazione anti covid e l'antinfluenzale?

"Le due vaccinazioni possono essere effettuate nella stessa seduta vaccinale in due diversi punti. Non è un problema per il bambino, che anzi ha vantaggi in termini di protezione. I vaccini nascono per stimolare il sistema immunitario e non per stressarlo e quello dei bambini è molto potente e può rispondere a più vaccini", consiglia Elena Bozzola (consigliera Sip).

L'efficacia, le reazioni avverse e i contagi

Lo studio registrativo del vaccino Pfizer anti covid, basato su oltre tremila bambini di età compresa tra 5 e 11 anni, ha mostrato che l'efficacia del farmaco si attesta al 90,7% nel prevenire il covid sintomatico rispetto al placebo, e la non inferiorità della risposta immunologica rispetto a quanto osservato nella popolazione compresa nella fascia 16-25 anni. Per quanto riguarda gli aspetti di sicurezza, lo studio non ha evidenziato eventi avversi gravi correlati al vaccino e in particolare, nei 3.100 bambini vaccinati, non sono stati osservati, almeno nel monitoraggio a breve termine attualmente disponibile, casi di reazioni allergiche e miocarditi o pericarditi. Le reazioni avverse più frequenti nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni sono state di entità lieve o moderata e di breve durata: dolore in sede di iniezione (>80%), stanchezza (>50%), cefalea (>30%), arrossamento e tumefazione in sede di iniezione (>20%), dolore muscolare e brividi (>10%).

I dati disponibili nei rapporti dell'Istituto superiore di sanità (Iss) mostrano nelle ultime settimane un incremento del numero di contagi nella popolazione di 5-11 anni di età, l'aumento maggiore in assoluto rispetto a ogni altra fascia anagrafica. Il dato si spiega proprio con il fatto che i bambini di età minore a 12 anni non sono stati finora sottoposti a vaccinazione. I dati dell'Iss mostrano anche che nei contagiati di questa fascia di età l'infezione "può comportare dei rischi per la salute". Il tasso di ospedalizzazione è pari a circa 6 su mille, mentre quello di ricovero in terapia intensiva è di circa 1,4 su diecimila.

Anche nei casi in cui l'infezione decorre in maniera asintomatica, "non è possibile escludere la comparsa di complicazioni e di effetti indesiderati a distanza (long covid)". In particolare, nella popolazione pediatrica, sebbene l'infezione abbia un decorso più benigno, è stato osservato il rischio di sviluppare la sindrome infiammatoria multisistemica (Mis-C) con un picco di incidenza intorno ai 9 anni di età. Questa sindrome, pur essendo rara, rappresenta una condizione clinica grave che richiede spesso il ricovero in terapia intensiva.

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