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Quanto è difficile ballare ai tempi del Covid, Danzarte: “Ripresa a singhiozzo e troppa paura”

A fare un resoconto di un anno terribile la professoressa Giovanna Tedesco: " Anche quest'anno un video-saggio girato da casa ma abbiamo voglia di tornare sul palcoscenico"

“Siamo stati aperti per venti giorni ad ottobre 2020 e grazie ad un allestimento all’aperto abbiamo fatto due mesi di lezioni  nel 2021 da aprile a giugno, ma  di fatto non abbiamo mai ricominciato veramente”. Con queste Giovanna Tedesco, professoressa di ballo di Danzarte Srl , riassume un anno terribile per il settore danza e per tutte le discipline sportive,  gli ambiti più martoriati dal Covid. Nonostante le spese per mettersi in regola con i protocolli, le saracinesce sono rimaste abbassate  per troppo tempo e malgrado le riaperture l’estate si sa è tempo di vacanze e  le scuole chiudono.

 In mancanza di tempo per preparare il saggio finale, momento da sempre atteso per allievi ed insegnanti, Danzarte ha deciso, come l’anno scorso di far lavorare  i bambini da casa realizzando un divertente video,  “Voglio vederti danzare" ,  in cui vede i partecipanti impegnati in  faccende domestiche senza mai perdere la voglia di mettersi in gioco con una buona dose di simpatia: “Tranne che per i professionisti  afferma la professoressa- sono contraria alle lezioni di ballo online sono pericolose, i bambini rischiano di farsi male. Quest’anno abbiamo dato loro alcuni elementi e  ognuno con la supervisione dell’insegnante ha potuto scegliere la sua coreografia”.  Un espediente per far sentire i ragazzi parte dello spettacolo sebbene quest’anno la partecipazione sia stata  scarsa: “ C’è stato un calo di entusiasmo- prosegue- i ragazzini soffrono senza socialità.  Il movimento è fondamentale e non si può fare da soli e neppure online, gli spazi a casa inoltre sono ridotti . I ragazzi hanno bisogno di fare attività, perché tutto questo avrà dei danni psicologici che potranno avere delle conseguenze più avanti” .

Senza contare che anche nei pochi mesi di apertura molti genitori per paura hanno deciso di non far tornare i figli a scuola di danza: “ Nonostante  l’allestimento esterno e tutte le misure di sicurezza adottate all’interno, con un  sanificatore che sanifica 24 ore su 24 aria e attrezzi, distanza di sicurezza, ingressi contingentati, lavoro per gruppi e  il divieto di usare le docce, la paura ha frenato la partecipazione, alla riapertura un buon 60% non è tornato”. Tutto questo significa anche perdite economiche: “ Una perdita del 90%- specifica-che però abbiamo compensato grazie agli aiuti che sono arrivati”.

Prospettive per l’autunno alle porte? “ Temo i prossimi mesi- conclude la Tedesco- perché si potrebbe ricominciare da capo vista la situazione. Per fortuna ho fatto un investimento per  allestimento all’esterno e visto il clima in Sicilia fino a dicembre si potrà fare lezione fuori. Al di là degli spettacoli in streaming  credo che la danza, come molte altre discipline artistiche,  non si possa fare  da soli è fondamentale l’interazione con un pubblico. Speriamo di ricominciare veramente il prossimo anno , senza interruzioni e spero di poter far tornare i più piccoli sul palco, perché la danza si fa sul palcoscenico non si può fare senza. Siamo riusciti ad allestire uno spettacolo il 29 agosto al Mume ma solo con gli adulti”.
 

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