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Qualcuno potrà tornare a vedere con le sue cornee, il gesto d'amore di un 67enne deceduto al Piemonte

La sensibilità dei familiari è stata fondamentale, l'uomo andava su e giù per i Centri sanitari accreditati italiani per risolvere i suoi problemi

Sono state l’ennesimo dono, di un uomo che della generosità aveva permeato la sua vita, le cornee prelevate all'ospedale Piemonte dai dottori Salvatore Leonardi, responsabile dell’Unità di Rianimazione e Lorenza Mazzeo, referente locale per la donazione di organi e tessuti, insieme al dottore Salvatore Spadaro, infermiere di Rianimazione e con la collaborazione logistica dei signori Angelo Iannello e Gabriele Scionti. Un uomo di 67 anni, deceduto in reparto, grazie alla sensibilità dei familiari, ha regalato ad altri quello che nella sua vita era stato tanto prezioso,la vista! Quella vista che l’aveva portato in giro per l’Italia, nei centri più accreditati, per risolvere i suoi problemi, così grandi prima della partenza e così piccoli, quando nelle sale d’aspetto vedeva bambini con patologie altrettanto gravi quanto la sua, tanto da sentirsi, a volte, fuori posto lì, dispiaciuto quasi di essere più fortunato di altri pazienti più giovani che di cose ne dovevano vedere ancora tante.

E’ questo il senso ed il significato dell’amore per il prossimo, di quell’altruismo che senza esitazione, i familiari hanno saputo tradurre in quel gesto di generosità che è stato la donazione delle cornee, perché come ha detto la moglie, se avesse potuto fare qualcosa, non avrebbe voluto che altri soffrissero con la vista come lui. Ricordiamo che il prelievo delle cornee, è un piccolo intervento mini-invasivo che non lascia cicatrici. Consiste nel rimuovere la cornea, una sottile lente trasparente e superficiale che è esattamente come una comune lente a contatto. Il prelievo si può eseguire entro le 24 ore dal decesso, nei pazienti fino a 79 anni e perfino a domicilio. Dare la possibilità a qualcuno di potere vedere, è una continua emozione per chi dona e per chi riceve, la direzione strategica dell’Istituto Neurolesi, in particolare la dottoressa Maria Felicita Crupi, ringrazia la famiglia per il grande gesto compiuto, è un grande regalo, l’opportunità per qualcuno, di potere vedere e conoscere il mondo.

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