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La discriminazione sui social attraverso i meme, la tesi di laurea della messinese Maria Pagano conquista l'Ordine degli psicologi

La 24 enne di Santa Lucia del Mela ha vince duemila euro per il suo studio. Il riconoscimento dai professionisti dell'Emilia Romagna. "Ci sono forme discriminatorie sottili ma altrettanto importanti che viaggiano online e che passano attraverso un linguaggio apparentemente umoristico”

E' una neolaureata di Santa Lucia del Mela a vincere il premio di tesi di laurea di duemila euro istituito dalla Commissione Pari Opportunità dell'Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna sul tema “Psicologia e parità nelle differenze”.

La vincitrice, Maria Pagano, 24 anni, che si è laureata all'Università di Parma, ha presentato una tesi dal titolo “E’ solo un meme!. Uno studio per indagare la discriminazione implicita ed esplicita nei confronti delle minoranze sessuali su Instagram e Facebook”. Un lavoro che ha visto al centro della ricerca i “memi”, cioè i contenuti virali protagonisti della comunicazione sui social network.

«Quando si parla di discriminazioni, si potrebbe istintivamente pensare a insulti per strada o ad altri atti intimidatori di natura fisica – spiega Pagano -. Eppure ci sono forme discriminatorie sottili ma altrettanto importanti che viaggiano online e che passano attraverso un linguaggio apparentemente umoristico. Le discriminazioni non sono un fenomeno nuovo, ma le tecnologie lo alimentano e lo rendono più pericoloso perché, a differenza della realtà, sui social la vittima è sempre raggiungibile e le parole rimangono nel tempo».

La neolaureata in “Psicologia dell'intervento clinico e sociale” ha condotto uno studio unico nel suo genere, coinvolgendo oltre 650 partecipanti. «In particolare – continua la vincitrice -, mi sono concentrata sulle minoranze sessuali che spesso vengono trascurate quando si parla di discriminazioni. La scelta è avvenuta anche alla luce del dibattito acceso sul ddl Zan e sui confini della libertà di espressione».

Dallo studio è emerso che i contenuti discriminatori, fatti passare per divertenti, molte volte vengono recepiti come negativi e anche segnalati.«L'invito – dice Pagano - è quello di fare sempre attenzione a condividere contenuti sui social, chiedendosi se possono offendere qualcuno, segnalare eventuali post discriminatori ai social network e fare notare nei commenti che il contenuto non è opportuno, senza alimentare conflitti.».

«La tesi della dottoressa Pagano è una ricerca ricca di riflessioni su variabili significative che pongono l'attenzione sulla costruzione degli stereotipi e sulla loro espressione in condotte discriminatorie e di violenza – ha commentato Carmelina Fierro, coordinatrice della commissione Pari Opportunità dell'Ordine degli Psicologi regionale - Il tema è stato affrontato considerando orientamento sessuale, differenze uomo-donna e identità e per questo si è rilevato particolarmente interessante facendo riflettere su come aspetti del nostro modo di comunicare possano ferire, trasmettere violenza ma anche essere utilizzati per una diversa promozione culturale».

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