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Belle ma spesso a secco, viaggio fra le sette fontane storiche più preziose della città

Zampillanti, con giochi d'acqua o asciutte. Tour ideale tra opere d'arte e capolavori di scultura e frescura realizzate nel corso dei secoli per abbellire piazze e strade cittadine. E' possibile “scoprirle” anche con lo storico Nino Principato

Punto di riferimento e abbellimento per strade e piazze, sono tra i monumenti più fotografati dai turisti e da chi torna solo per le vacanze. Le fontane sono croce e delizia per i messinesi. Orgogliosi per la bellezza di opere d’arte uniche al mondo, le vorrebbero sempre scoscianti di acqua e pulite, invece devono fare i conti con rubinetti a secco, incuria e degrado che spesso assalgono questi tesori di arte e frescura.

Domani, giovedì 20, sarà possibile in compagnia dello storrico dell'arte Nino Principato fare una passeggiata cittadina per scoprire le più belle fontane monumentali del centro storico di Messina. Un itinerario che ripercorre gli anni dal Rinascimento al Neoclassicismo, anni in cui l’economia della città era così fiorente da commissionare queste opere a illustri scultori italiani: tra tutti, Giovanni Angelo Montorsoli, allievo di Michelangelo Buonarroti, che durante il suo soggiorno messinese ha realizzato un vasto patrimonio artistico di opere ancora oggi in parte fruibile. Si parte alle 19 da via Garibaldi e si vanno a scoprire fontana del Nettuno, Fontana della Pigna, Fontana Falconieri, Fontana di Gennaro, Quattro fontane e Fontana di Orione. Il gruppo, a conclusione, potrà infine degustare anche prodotti tipici di Sikelia. Per prenotazioni ed info: Discover Messina Travel di via Primo settembre, tel. 090.2135672 – 370.1270545

Intanto, anche MessinaToday vi propone un assaggio delle sette fontane storiche più note e belle della città.

1. La Fontana del Nettuno. A Messina c’è Nettuno. Ricordo fotografico di  quasi ogni turista, la fontana del Nettuno è un gioiello dello scultore Montorsoli che in questo modo omaggia Messina ed il mare. Eretta davanti al Palazzo dei Governo, la fontana è una copia dell’originale che si può ammirare al museo regionale dove è stata trasferita a seguito del terremoto del 1908. Imponente, in posa plastica impugnando con la sinistra il tridente mentre la mano destra è tesa verso il mare, Nettuno è il protagonista della fontana, ai suoi lati le statue incatenate di Scilla e Cariddi, i mostri mitologici a cui sono legati miti e leggende.

2. Fontana Orione. Definita  da Bernard Berenson, storico d’arte “la più bella fontana del cinquecento europeo”, la fontana Orione è un altro simbolo molto amato dai messinesi e tra i monumenti più fotografati da turisti e visitatori. Anche questa è un’opera di Montorsoli, discepolo di Michelangelo, dedicata al dio indicato come uno dei fondatori della città. Commissionata dal Senato messinese nel 1547 si trova a piazza Duomo accanto alla Cattedrale. E’ una importante opera d’arte. In alto si erge Orione con il suo cane e poi è un trionfo di delfini, tritoni ed altre creature. Sulla vasca dodecagonale ci sono quattro statue che raffigurano i fiumi Nilo, Tevere, Ebro e Camaro.

3. Fontana di Piazza della Repubblica Posta al centro della piazza di fronte alla stazione ferroviaria, ovvero piazza della Repubblica, c’è una fontana circolare che negli anni ha avuto alterne fortune.  Zampillante e pulita, in alcuni periodi, a secco e con le aiuole infestate di erbacce e spazzatura in altri. Un’occasione persa ed un brutto biglietto da visita per chi arriva in città uscendo dalla stazione. Un destino avverso come quello delle fontanelle di piazza Cairoli, zampilli d’acqua che partivano dal pavimento spariti ormai da tempo.

4. Fontana Falconieri. A Piazza Basicò si trova fontana Falconieri inaugurata nel 1843. L’opera prende il nome dall’architetto che la progettò su incarico del senato messinese. Ha una base ottagonale per richiamare la piazza (Ottagona oggi Juvarra) dove prima era installata. Quattro anni dopo la sua commissione furono installati anche quattro piedistalli e sopra poggiati ornamenti fusi in ferro raffiguranti animali mitologici con teste di leone, uomo, grifone e delfino. Scampata al terremoto del 1908, successivamente la fontana venne posizionata a piazza Basicò nei pressi di via S. Agostino

5. Quattro Fontane. Delle quattro fontane realizzate tra la via I° Settembre e via Cardines oggi ne rimangono solo due nella sede originaria. Le altre due-danneggiate a seguito del terremoto del 1908- si trovano al museo regionale. Realizzate tra il 1666 ed il 1742 si ispirano al mare, sono un trionfo di conchiglie, cavallucci marini, delfini , tritoni e mascheroni idrofori,  sormontate da stemmi imperiali spagnoli e di Messina. Sono un omaggio alla posizione strategica di Messina, in passato importante crocevia di rotte commerciali.
Fontana del Lauro.

6. Fontana del Lauro. Vicino agli imbarcaderi della Caronte sorgono i resti di fontana del Lauro, forse la più antica della città. La fontana si trova sul viale della Libertà di fronte alla chiesa di San Francesco di Paola. Anche questa è stata danneggiata a seguito del terribile terremoto che nel 1908 cancellò gran parte di Messina. Dall’aspetto spettrale soprattutto nei periodi in cui è abbandonata al degrado, anche a questo impianto ha fortune alterne.

7.Le altre fontane. Messina è una città ricca di fontane, capolavori di archiettura e scultura con giochi d'acqua, a volte recuperate grazie all’opera meritoria di volontari e privati che non si arrendono a verderle mute e sporche. Purtroppo sono quasi sempre a secco e l’acqua che dovrebbe essere la protagonista è assente. Tra le altre fontane ricordiamo anche, la fontana della Pigna tra viale Boccetta e Corso Cavour, la fontana Gennaro di via Cavour, la fontana senatoria, la fontana Bios della Passeggiata a Mare, fontana Arena e altre ancora 
 

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