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Sabato, 20 Aprile 2024
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Per il gelato messinese non si bada a spese, bimbo prende il telefono del padre e fa un super ordine

Più di 1.000 dollari di dolci recapitati alla caserma dei pompieri di Newtown, a Sidney, dove il papà Kris lavora come vigile del fuoco

Che il gelato messinese fosse tra i più prelibati al mondo è ormai un fatto acclarato ma quanto accaduto a Sidney mette il sigillo. Un bambino ha preso il telefono del padre e ha speso più di 1.000 dollari tra torte e gelati, tutto gentilmente fatto recapitare presso la caserma dei pompieri di Newtown, nella capitale australiana, dove il papà Kris lavora come vigile del fuoco. L'uomo aveva dato lo smartphone al figlio di 4 anni, Christian, per distrarlo mentre guardava una partita di football. Il bambino ha aperto l'app di UberEats e ha iniziato a ordinare ogni ben di dio dalla catena "Gelato Messina" (il brand ha origini messinesi) tra cui una torta di compleanno personalizzata e vaschette di gelato dei suoi gusti preferiti. Una volta completato l'ordine ha confessato al papà che sarebbe arrivato "qualcosa" senza però esser creduto.

I genitori hanno scoperto il fattaccio solo quando un corriere ha chiamato la madre di Christian. "All'inizio ho pensato che fosse un ordine da 139 dollari" ha raccontato il padre, "ma poi ho guardato meglio e in realtà erano 1.139. Abbiamo rischiato un attacco di cuore". L'uomo ha detto di aver sfogliato lo schermo "circa 30 volte" per rendersi conto della folle spesa fatta dal figlio. Che per inciso non aveva mai usato l'app di UberEats e non aveva mai comprato nulla on line, ma aveva spesso visto i genitori farlo. Il bimbo non ha badato a spese ordinando, tra le altre cose, "8 o 9 vaschette di gelato", due tiramisù, due mushroom cake, un tronchetto al cioccolato e una torta per il suo compleanno (che sarà a gennaio).

I dolci sono stati effettivamente consegnati all'indirizzo dove Kris aveva effettuato l'ultimo ordine, ovvero la caserma di Newtown: i vigili del fuoco di turno, ha raccontato l'uomo, hanno dovuto fare spazio nel frigo per riuscire a sistemare tutto. Inutile dire che il piccolo Christian si è preso una bella ramanzina, ma alla fine tutto si è sistemato: una volta appreso del "disguido" da UberEats hanno deciso di restituire i soldi ai genitori e annullare l'ordine. 

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