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Il Giardino di Lipari, riparte la stagione green tra ecosostenibilità e solidarietà

Tante novità per il locale sito nell'agrumeto dell'isola capitanato da Luca Cutrufelli: "Valorizzeremo i prodotti e la storia della Sicilia". Immancabile il legame con l’Africa

“Le parole chiave di questa stagione saranno tradizione e innovazione siciliana, ecosostenibilità, solidarietà e arte”. Con queste parole Luca Cutrufelli annuncia la settima stagione de Il Giardino di Lipari , il locale la lui capitanato sito nell'agrumeto dell'isola. Tante le novità previste per questa annualità : “Abbiamo siglato accordi con aziende ecosostenibili e orientate al green – dichiara- valorizzeremo i prodotti e la storia della Sicilia”. Presto la nascita di un corner shop di prodotti a marchio “Il Giardino”. Immancabile il legame con l’Africa.

Tutto è cominciato nel 2014 quando Luca Cutrufelli, messinese classe 1982,  ha creato un angolo di bellezza laddove regnava incuria e abbandono . E’ nato così il club "Il Giardino di Lipari", un’oasi di mille metri quadri tra case e palazzine. Un progetto che fonde le due anime di Cutrufelli : quella da ingegnere edile con una profonda conoscenza dei materiali e quella di artista capace nel corso della sua carriera di numerose mostre personali in Europa, tra le quali una a Parigi, dove vive in inverno.

“Abbiamo creato un’atmosfera ancorata alle nostre origini siciliane, ma dal respiro internazionale sia dal punto di vista del menù che da quello della scelta musicale e artistica- continua  Cutrufelli-tutt’attorno ci sono oggetti di riuso accostati a pezzi di design, tutti collegati al territorio, innestati in un ambiente glamour che quest’anno sarà rinnovato. L’immagine del nostro bistrot si avvicinerà di più a quella di un ristorante raffinato. Cureremo ogni dettaglio, ad esempio la mise en place dei tavoli sarà composta da elementi di design, realizzati dall’azienda Madeamano (un’eccellenza siciliana), la stessa che ha già realizzato il bancone del nostro bar, in pietra lavica proveniente dall’Etna. Ma non solo: stiamo creando uno shop, sia fisico che on line, con prodotti in gran parte caratterizzati dai sapori del nostro agrumeto. Dal distillato alla confettura, passando per il sugo: tutto sarà all’aroma di mandarino”.

L’idea è quella di far rivivere  Il Giardino di Lipari tutto l’anno. Da qui la realizzazione di una linea di prodotti ispirati all’anima stessa del giardino, i suoi 25 alberi di mandarino. Il primo prodotto sarà un distillato realizzato ad hoc dall’azienda siciliana Giovi. Ma saranno realizzate anche delle conserve, tramite la collaborazione con la Trimarchi di Villa Marchese. Saranno in vendita anche le divise ufficiali del locale, camicie realizzate da Giocherenda, sartoria sociale nata a Palermo dall’idea di giovani arrivati in città e scappati da territori di guerra come Guinea, Gambia, Mali, Burkina Faso e Marocco.

Il Giardino di Lipari è peraltro da due anni completamente plastic free (si usano solo bicchieri di vetro, la drink list non prevede cannucce) e adesso rilancia. È stato infatti siglato un accordo con l’azienda Wami di Milano: imbottigliano acqua nel Nord Italia e devolvono parte dei ricavi alla creazione di impianti di fornitura di acqua potabile per villaggi, al momento, di Africa, India e Sudamerica, sulle loro bottiglie c’è un Qr code che mostra lo stato di avanzamento dei singoli progetti. È poi pronto anche il progetto con la World Rise, onlus focalizzata sulla tutela dell’ambiente marino: saranno invitati artisti da Parigi per un workshop di fotografia dedicato al rappresentare una giornata di pulizia sulle spiagge, le immagini saranno poi messe in mostra al locale. Non mancheranno le iniziative, Covid permettendo. In programma  eventuali serate con musica dal vivo, djset, degustazioni e incontri.  Se la normativa lo consentirà inaugurazione il primo giugno con un grande evento.

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