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Giovedì, 28 Marzo 2024
Attualità Lipari / Isola di Vulcano

Da calciatore a sommelier di un ristorante stellato: la nuova vita di Giuseppe Fiorito dopo l'incidente

A 26 anni seleziona i vini per i clienti del Therasia Resort di Vulcano. A dirigerlo lo chef Giuseppe Biuso del ristorante "Il Cappero". La rinascita dopo quel maledetto giorno del 2011

Fino a pochi anni fa tra le mani di Giuseppe Fiorito c'era quasi sempre un pallone da calcio, stretto tra i guantoni da portiere durante i match nei polverosi campi di periferia. Adesso, invece, quelle stesse mani stringono i calici con dentro i vini più prestigiosi del mondo. 

Un cambiamento radicale per il 26enne messinese, nato una seconda volta dopo il terribile incidente stradale in cui è rimasto coinvolto nel 2011. E proprio da quella tragedia sfiorata, Giuseppe ha trovato la forza di imboccare un nuovo percorso, rivelatosi ben presto vincente.

Oggi è head sommelier nei quattro ristoranti del Therasia Resort di Vulcano. Un ruolo di prestigio ed una grande responsabilità sulle spalle. 

"Tutto è nato da una serie di eventi fortuiti - racconta Fiorito a Messina Today - dopo l'incidente ho deciso di mettere da parte il calcio per un pò di tempo e mi sono dedicato agli studi universitari frequentando il corso in Scienze Gastronomiche. Da qui è nata la mia passione per il vino e per tutto quello che ci sta dietro".

E' stato un incontro in particolare che ha spinto Giuseppe ad allargare i propri orizzonti. "Devo molto al professore Giacomo Dugo - spiega - con lui ho partecipato ad una degustazione all'istituto 'Cuppari' insieme ad enologhi ed esperti sommelier. Mi si è aperto un mondo ed ho quindi deciso di intraprendere questa strada iniziata con uno stage alla tenuta Fessina di Castiglione di Sicilia". 

Giuseppe cura la prestigiosa cantina del Therasia Resort e lavora sotto la direzione dello chef Giuseppe Biuso, a capo del ristorante "Il Cappero", premiato con una stella Michelin e punta di diamante dell'intera struttura ricettiva posta sulla suggestiva scogliera di Vulcanello.

"Ho il compito di scegliere il vino giusto - precisa Fiorito - cerco di creare il perfetto feeling con i piatti preparati dallo chef. Punto sempre a regalare un'esperienza, dentro il calice ci metto anche una storia che amo raccontare, veri e propri pezzi di vita. La nostra cantina vanta una verticale che parte dal 1984, partiamo dai prodotti tipici siciliani come la malvasia per arrivare alle eccellenze nazionali e internazionali".

Per il futuro Giuseppe Fiorito non si pone limiti. "Quello che voglio è migliorarmi sempre di più- spiega - intanto devo dire grazie al Therasia Resort che ha scommesso su di me. Da qui prendo la motivazione per migliorare sempre più. Quello che voglio è emozionarmi, prima lo facevo in un campo di calcio vivendo l'agonismo di una partita. Adesso è tutta un'altra cosa, ma quello che provo quando stappo una bottiglia è difficile da descrivere. E spero di trasmetterlo anche ai clienti che accompagno ogni giorno, questo è l'aspetto che mi dà più soddisfazione".

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