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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Luoghi Fai, anche l'arcivescovo sostiene il Comitato per salvare la Cripta del Duomo

Il sito al momento si piazza al 15° posto della classifica nazionale. Per votare c'è tempo fino al 15 dicembre 2020

C’è anche la  Cripta del Duomo di Messina  tra i Luoghi del Cuore Fai 2020. Un gioiello della città  da tempo chiuso al pubblico  il cui recupero rappresenterebbe un traguardo significativo. Ad impegnarsi per salvare questo bene storico il  Comitato fondato lo scorso 22 maggio,   il cui referente è Pippo Trimarchi che ha messo assieme associazioni, storici, giornalisti e liberi cittadini. 

Un Comitato che oggi vanta 40 componenti, che ha ottenuto il beneplacito dell’arcivescovo monsignor Giovanni Accolla con il quale il Comitato lavorerà in sinergia. L’accordo è nato a seguito di un incontro che si è tenuto in Curia tra il Comitato Cripta del Duomo di Messina e l’arcivescovo Accolla, alla presenza del vescovo ausiliare, monsignor  Cesare Di Pietro e del capo delegazione Fai di Messina Giulia Miloro.

Il recupero dell sito consentirebbe di sistemare l’ingresso e di restaurare gli stucchi, di pregevolissima fattura.  Attualmente la Cripta del Duomo si piazza al 15° posto della classifica nazionale dei Luoghi del Cuore FAI, ma la strada da fare è ancora lunga. Si può votare sul sito https://www.fondoambiente.it/ o attraverso i punti di raccolta firme cartacei, collocati in vari punti della città. La loro dislocazione è riportata sul gruppo Facebook “La Cripta del Duomo Luogo del Cuore FAI”.  La partecipazione al censimento è gratuita e aperta a tutti. Inoltre è possibile votare più luoghi fino al 15 dicembre 2020, ma per ciascuno si potrà esprimere un solo voto.

Ai siti più votati  toccherà  un premio in denaro, a fronte della presentazione di un progetto concreto: 50mila euro, 40mila euro e 30mila euro saranno assegnati rispettivamente al primo, secondo e terzo classificato. Il luogo più votato via web diventerà, inoltre, protagonista di un video, storytelling o promozionale, realizzato a cura della Fondazione. 

“L’auspicio è che il resto delle risorse necessarie al restauro della Cripta- si legge nel comunicato dell’Ufficio Diocesano- venga assicurato da stanziamenti pubblici, magari di provenienza europea, e donazioni di privati cittadini che potrebbero dimostrare concretamente il loro amore per la città di Messina e, in particolare, per un bene che appartiene alla storia viva della nostra comunità”.

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