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Maestra del Crispi in pensione dopo 40 anni, ma il regalo più bello glielo fanno i suoi alunni

Ventisei ragazzini della quinta B, sulla rotta di Ulisse, riscrivono l'Odissea in rime e la illustrano. Il risultato in un libro che corona la carriera di Giusi Catania e rende giustizia alla “professione più bella del mondo”

Ciao maestra, ciao. La stanno per salutare i bimbi della quinta B del Crispi, e non ce ne sarà un altro di saluto così il prossimo anno.  Non solo perché questi bambini andranno alle medie, ma perché si conclude un ciclo lavorativo per la maestra Giusi Catania, che va in pensione dopo quarant’ anni di servizio.

Sessantatrè anni, capelli corti di chi non ama i fronzoli, sigaretta da finire con due tirate perché è ora di entrare in classe, Giusi Catania ha trascinato questi ultimi mesi con i denti. 

Un gesto di generosità: poteva andare in pensione già lo scorso anno, ma ha deciso di accompagnare i suoi bambini fino alla fine del percorso elementare.

E’ un’istituzione la maestra Giusi per la scuola Pascoli-Crispi di Messina. 

Con lei si perde un pezzo di storia della scuola stessa, perché ha vissuto fra le mura di questo edificio circa trent’anni, sfornando generazioni di adolescenti. Tanti di loro, ormai adulti, la ricordano sempre con affetto per i biglietti di benvenuto “personalizzati” che lasciava sul banco ad ogni inizio di anno scolastico, e che faceva sentire amato ogni moccioso che entrava in classe. 

Giusi Catania, che ha frequentato la scuola dell’obbedienza – quella con i ceci sotto le ginocchia per intenderci – ha sicuramente faticato a contenere la disarmante esuberanza dei suoi alunni, a volte anche quella dei genitori.  Anche perché non è poi così convinta che sia giusto contenerla questa esuberanza, perché i bambini “non sono bestie da ammaestrare ma esseri umani da elevare”. Anche se sembra che di questi tempi, insegnare ad avere senso critico, può essere molto pericoloso. 

Ma è una missione alla quale non ha rinunciato fino alla fine. Perché la sua è “la professione più bella del mondo”. Lo ha scritto nella prefazione del libro fresco di stampa. Un regalo dei suoi  bimbi, autori del libro stesso, che raccontano in rima l’Odissea. Ventisei ragazzini, che hanno navigato sulla rotta di Ulisse per una originale rielaborazione del capolavoro omerico. Tutta in rime e con illustrazioni veramente sorprendenti. Un lavoro di ottanta pagine che meriterebbe una platea più ampia. Per questo la maestra lo ha voluto stampare. La rima, suo vezzo da sempre, anche nel titolo: “L’Odissea, eccola qui... rimaneggiata dalla VB”. 

Ciao maestra Giusi, ciao.  Rilassati, ora. E’ più che meritato. Forse, ogni tanto, come spesso accade con le maestre, hai fatto un poco antipatia. Ma ognuno di noi, in cuor suo, sa che i nostri figli ci hanno vendicato.

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