VIDEO | A Gesso il suono del mare incontra quello della montagna nei murales di Togo e Battaglia
Nelle pareti esterne del Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani l'arte diventa simbolo dell'identità del territorio
Quando l'arte incontra la magia di un paesaggio da togliere il fiato il risultato non può che essere un'opera d'arte che incarna l'identità di un luogo. E' quello che è successo a Gesso e precisamente nella parte esterna del Museo cultura e musica popolare dei Peloritani, dove nei giorni scorsi sono stati realizzati due murales che hanno visto insieme due artisti d'eccezione: Enzo Migneco, in arte Togo, celebre pittore milanese molto conosciuto in città anche per il suo legame con questa terra e il giovane Daniele Battaglia.
Un atto d'amore per Messina questo e soprattutto per una realtà unica nel suo genere che conserva al suo interno le collezioni di strumenti da suono e musicali popolari oltre che un patrimonio di cultura di origine agropastorale, riconducibili alle antiche civiltà del Mediterraneo. Uno spazio etnografico straordinario che custodisce quei saperi materiali e immateriali della grande tradizione siciliana.
" In quattro giorni- racconta Togo- io e Battaglia abbiamo realizzato in due pareti distinte due murales. Come si vede nel video realizzato da Giusy Mangione io ho rappresentato un pescatore che viene dal mare, immerso nell'acqua mentre suona una conchiglia: la brogna usata dai pescatori come richiamo per comunicare soprattutto durante le Lupa. Il tutto con lo sfondo delle isole eolie e del Mar Tirreno, lo stesso che si vede da Gesso". Accanto, dall'altro lato, la seconda raffigurazione di straordinaria bellezza creata da Battaglia che ha immortalato un suonatore di cornamusa. Entrambe le opere sono di ampie dimensioni: sei metri di base e due e mezzo di altezza, che simboleggiano le due anime del Museo di Gesso e della stessa città di Messina: il mare e la montagna.
"Due opere- prosegue Togo- che sono il risultato di un piacevole confronto tra generazioni, frutto di un dialogo con il giovane Battaglia che esprime anche il mio legame con questo territorio in cui vengo ogni anno per trascorrere le vacanze. Ogni estete torno nella mia casa di Briga per ricaricarmi di emozioni prima di tornare a Milano".
Togo ha infatti un legame viscerale con Messina, città di origine della famiglia, dove ha trascorso la sua giovinezza e dove ha tenuto la sua prima personale. Nella sua carriera non ha fatto che collezionare successi, da quando nel lontano 1963 ha aperto il suo primo studio a Milano. Vanta infatti partecipazioni ed esposizioni di rilievo lungo tutto lo stivale e non solo. Le sue opere, come si legge nel sito ufficiale, si trovano presso il Museo Puskin di Mosca, il Museo Brindisi di Lido di Spina, la Galleria d'Arte Contemporanea Lucio Barbera di Messina, il Palazzo Sarcinelli di Conegliano Veneto, il Museo della Permanente di Milano, il Museo del Fango di Messina, la Raccolta Bertarelli al Castello Sforzesco di Milano, il Museo della Slesia di Katowice (PL), il Museo Etnografico di Gesso (ME), il Museo di Gibellina (TP), il Museo Cassata di Barcellona P.G. (ME), il Museo degli Artisti del ‘900 di Troina, (EN), il Museo del Ciclismo, Madonna del Ghisallo, Magreglio (CO).