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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Istruzione, 32 milioni per il nuovo Piano triennale contro povertà educativa e dispersione scolastica

Il presidente Musumeci: "Abbiamo speso circa 120 milioni di euro e stiamo lavorando per riproporre le iniziative che hanno consentito risultati significativi". Il programma

Trentadue milioni e mezzo contro dispersione scolastica e povertà educativa in Sicilia. La dotazione del nuovo "Piano straordinario 2021-2023" è stato presentato stamattina in conferenza stampa a Palazzo Orlèans dal presidente della Regione, Nello Musumeci, e dall'assessore all'Istruzione, Roberto Lagalla, con il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, Patrizia Agata Fasulo, e il dirigente generale del dipartimento Istruzione della Regione, Antonio Valenti. Alla conferenza hanno partecipato anche i rappresentanti di varie istituzioni scolastiche coinvolte. 

VIDEO | Musumeci: "Tempo pieno e orientamento le nostre priorità"

«Abbiamo speso circa 120 milioni di euro nella lotta alla dispersione scolastica e alla povertà educativa  –  ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci - e stiamo lavorando per riproporre le iniziative che hanno consentito risultati significativi, come il tempo pieno per la scuola elementare, il recupero dei ritardi nell'apprendimento, laboratori formativi, tirocini e apprendistato. Partivamo da un tasso di dispersione scolastica del 24,3% e oggi siamo al 19,4%, un risultato veramente importante frutto di un lavoro di rete che ha funzionato. Questa drastica riduzione, però, non basta. Non siamo ancora soddisfatti né appagati. Vogliamo fare molto di più ed è per questo che già oggi abbiamo presentato il programma per il 2022».

«Il progetto – ha spiegato l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla - rilancia e valorizza le attività svolte negli ultimi anni per la povertà educativa, investendo nuove risorse per migliorare gli spazi abitativi della scuola, intesa come luogo di costruzione delle personalità e della cittadinanza. A giorni, inoltre, uscirà un nuovo bando sull’edilizia scolastica per completare il processo di riqualificazione degli edifici, con particolare attenzione a mense, palestre, biblioteca e altri luoghi di aggregazione degli studenti».

La prematura uscita dal sistema scolastico e formativo degli alunni - documenta il dossier della Regione -  è legata, e ampiamente influenzata, dal contesto sociale in cui essi vivono. In particolare, i fattori che influiscono sulla dispersione scolastica sono rintracciabili, principalmente, nella povertà economica e culturale dei territori di appartenenza e delle famiglie di origine. L’abbandono degli studi prima del diploma riguarda il 22,7% dei giovani i cui genitori hanno al massimo la licenza media; incidenze molto contenute di abbandoni, pari al 5,9% e al 2,3%, si riscontrano, invece, per i giovani rispettivamente con genitori con un titolo secondario superiore e genitori con un titolo terziario. Le già forti differenze tra Centro-Nord e Mezzogiorno si acuiscono, inoltre, nel confronto tra le principali realtà urbane, con un giovane su cinque (dato 2018) che ha lasciato prematuramente gli studi nel Mezzogiorno (21,1%), a fronte di uno su dieci del Centro e del Nord (9,5% e 12,5%). Nelle cittadine e nelle aree rurali le differenze non superano i 5 e i 6 punti. Del resto, le grandi città del Mezzogiorno si differenziano da quelle del Centro-Nord per i livelli di istruzione della popolazione marcatamente più bassi.

«I risultati presentati oggi dal dossier - ha aggiunto Patrizia Agata Fasulo, dirigente dell'Ufficio scolastico regionale - sono frutto di un lavoro sinergico fra l'Usr e la Regione Siciliana, che ha messo in atto una serie di azioni incisive orientate al benessere degli alunni contro la dispersione scolastica, con azioni concrete; per esempio, sul fronte del recupero degli alunni che non hanno terminato la terza media e di coloro che non sfruttano le competenze formative dopo il diploma, dell'incremento delle sezioni Primavera, nonché della formazione dei docenti».

Il Piano triennale per la lotta alle povertà educative in PDF

L’azione, a carattere sperimentale, è finanziata con fondi di provenienza regionale e comunitaria. Nel dettaglio, 2,5 milioni di fondi regionali saranno impiegati per il Piano estate 2021-22; 10 milioni, a valere sul Poc Sicilia 2014/20, saranno destinati al recupero dei ritardi dell’apprendimento e al contrasto del fenomeno degli abbandoni nel periodo dell’obbligo scolastico; 20 milioni, provenienti dai Fondi Fesr 2014-2020, andranno alla riqualificazione degli spazi scolastici adibiti alla fruizione di attività scolastiche comuni. Sono 98 le scuole siciliane del primo e secondo ciclo che hanno già aderito alla manifestazione d'interesse e che otterranno i primi contributi del Piano, frutto del lavoro congiunto tra la Regione Siciliana, il Ministero dell’Istruzione e l'Ufficio Scolastico Regionale. Le risorse per la prima annualità 2021/22 sono state assegnate rispettivamente a 66 scuole di primo ciclo e 32 istituti di secondo ciclo (nelle tabelle allegate il dettaglio dei finanziamenti alle scuole di primo e secondo ciclo per ogni provincia).

La tabella sulle scuole finanziate a Messina e Santa Teresa di Riva

Scuola tabella-2

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