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Qualità della vita, a Messina anziani e giovani infelici

La classifica de Il Sole 24 Ore mette a nudo le problematiche di città e provincia per il benessere degli over 65 e dei ragazzi. Sonora bocciatura su occupazione giovanile e servizi scolastici

A Messina anziani e giovani vivono infelici. Si può sintetizzare così il dato che emerge dalla speciale classifica sulla qualità della vita elaborata da Il Sole 24 Ore. Una fotografia a tinte fosche che rivela le criticità del territorio peloritano con particolare riguardo alle tre fasce d'età: 0-10 anni, 18-35 e over 65. L'intera provincia si piazza infatti al 102esimo posto nella graduatoria generale capeggiata da Cagliari, Bolzano e Trento. Un magro bottino, il peggiore in Sicilia e in tutto il Meridione, in linea con le difficoltà a livello di infrastrutture e servizi sociali, divenute ormai croniche. Più nel dettaglio, Messina è ultima (107esimo posto) per inquinamento acustico, 98esima per la speranza di vita oltre i 65 anni. Mentre la situazione è nettamente migliore riguardo la disponibilità di medici specialistici.

Non va meglio se si guarda a bambini e giovani. Male le scuole e in particolare i giardini scolastici con l'ultimo posto di Messina in questa speciale classifica. Posizione numero 102 riguardo al verde attrezzato e 90esimo per scuole accessibili. Tirando le somme esce un 78esimo posto generale riguardo la qualità della vita dei piccoli che vanno dagli zero ai dieci anni di vita. La situazione peggiora per chi sta nella fascia 18-35. Il dato più preoccupante è quello relativo alla disoccupazione giovanile: terzultimo posto (105esimo) in graduatoria e 92esimo per numero di laureati. L'altra faccia della medaglia è il decimo posto per amministratori comunali under 40 mentre riguardo ai costi della vita a Messina è ridotto il gap del prezzo degli affitti tra centro e periferia: 18esimo posto.

In generale, il territorio peloritano è alla posizione 89 riguardo la qualità della vita per i giovani, risultato peggiore rispetto alle altre province siciliane.

Le classifiche, pubblicate la prima volta a giugno 2021 come una tappa della storica indagine di fine anno, sono state aggiornate dal Sole 24 Ore per raccontare come è cambiata la mappa del benessere in base alle “risposte” dei territori alle esigenze specifiche di tre target generazionali. Sono dodici in tutto i parametri statistici presi ad esame: saldo migratorio totale, imprenditoria giovanile, aree sportive, amministratori comunali under 40, canone di locazione, quoziente di nuzialità, gap affitti tra centro e periferie, età media al parto, bar e discoteche, imprese attive nell’e-commerce, laureati e disoccupazione giovanile. Novanta gli indicatori dello studio suddivisi nelle tradizionali sei macro-categorie tematiche: ricchezza e consumi, affari e lavoro, giustizia e sicurezza, demografia e società, ambiente e servizi, cultura e tempo libero.

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