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Riapertura teatri, Ministeri: “Spettacoli estivi all'aperto ma occorre riorganizzare il sistema”

Il componente del Cda del Teatro Vittorio Emanuele guarda al futuro senza dare per scontato il ritorno di grandi numeri di spettatori soprattutto al chiuso: "La gente è ancora diffidente e occorre riconquistare il pubblico”. E sul principio della stanzialità per le compagnie teatrali...

Dopo la decisione del governo Draghi di far ripartire i teatri  in zona gialla dal 26 aprile non tardano ad arrivare le riflessioni  di Giuseppe Ministeri, componente del Cda del Teatro Vittorio Emanuele di Messina:  “La riapertura dei teatri in zona gialla decisa dal Governo è senza dubbio positiva, dopo oltre un anno di pandemia che ha stravolto le programmazioni culturali del nostro Paese, ma è indispensabile guardare avanti e ripensare l’intera organizzazione del sistema Teatro”.   

 In un momento in cui la stagione “tradizionale” degli spettacoli è ormai terminata,  bisogna guardare al futuro senza tralasciare le iniziative estive pensate all’aperto: “In vista della ripresa delle stagioni teatrale ordinarie che partiranno da settembre- spiega Ministeri- non possiamo dare per scontato il ritorno di grandi numeri di spettatori, poiché non sarà del tutto così, soprattutto al chiuso. La gente è ancora diffidente a causa della pandemia ed è opportuno che i Teatri si impegnino in un importante lavoro di riconquista del pubblico. E’ fondamentale dunque organizzare la programmazione in modo diverso rispetto al passato, per esempio attuando il principio della stanzialità per le compagnie teatrali, ovvero prevedere la loro presenza nello stesso luogo per più tempo rispetto a quanto accadeva in passato. Questo consentirebbe da un lato una ‘diluizione’ dei flussi di pubblico, con maggiori opportunità per andare a teatro in sicurezza, dall’altro avvantaggerebbe le stesse compagnie, che potrebbero godere di condizioni di lavoro più strutturate e durature. Ma questa rivoluzione del mercato teatrale deve essere vicendevole, ovvero da parte di chi programma come di chi lavora”. 

 Non si abbandoneranno gli spettacoli in streaming sperimentati in questo ultimo anno: “Un altro tema importante- prosegue Ministeri- è quello dell’utilizzo del web. La modalità online che abbiamo sperimentato in questo periodo non va abbandonata. Non bisogna viverla come un limite, ma come un’ulteriore opportunità di proporsi agli spettatori, che deve essere incentivata e meglio organizzata. Il Pnrr del Governo, può consentire la realizzazione di investimenti tanto sulle infrastrutture materiali che immateriali necessarie a compiere la transizione digitale”.

Non manca il riferimento al sistema di sostegni messo in campo dallo Stato e dalla Regione Siciliana a supporto della categoria: “Non c’è dubbio che sia a livello nazionale che regionale-afferma Ministeri- sia stato fatto il possibile per sostenere un comparto che, non va dimenticato, era in crisi anche prima della pandemia. E’ altrettanto vero però che i Teatri pubblici hanno sofferto assai meno rispetto ai singoli artisti grazie ai trasferimenti comunque garantiti. Proprio per questa ragione sono proprio i Teatri pubblici ad avere una maggiore responsabilità nella ripartenza. E’ importante dunque- sottolinea Ministeri- dare un supporto concreto a tutti quei progetti qualificati che nascono e si sviluppano nel territorio accogliendoli nella programmazione teatrale”. 

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