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Pasqua ai tempi del Covid, gli indimenticabili riti cancellati dalla pandemia

Viaggio tra sacro e profano nelle celebrazioni più antiche e suggestive di città e provincia. Unica nel suo genere la Sacra rappresentazione vivente di Francavilla di Sicilia. Cammino di devozione per la via Crucis di Savoca in cima al Monte Calvario

Una Pasqua sui generis bis anche per questo 2021 che fa ancora i conti con il Covid. In Sicilia, come nel resto d’Italia,  non si respirerà il tradizionale clima pasquale, niente lavanda dei piedi il giovedì Santo, niente bacio della croce il venerdì Santo e soprattutto niente  processioni religiose che da secoli animano ogni angolo dell'Isola . Ma quali sono i riti e le tradizioni pasquali  più originali e antichi, tra sacro e profano, che hanno da sempre caratterizzato la settimana Santa in città e provincia?  Nel nostro viaggio nella memoria di un tempo che sembra lontano ricordiamo i più suggestivi.

Partiamo da Messina dove da secoli si rinnova la  celebre processione delle barette o varette risalente  al XV secolo, periodo della presenza spagnola in città. Una delle manifestazioni religiose più importanti dello Stretto. Inizialmente non si avevano gli attuali gruppi statuari  raffiguranti le scene della passione ma si portavano in spalla l'immagine dell'Addolorata, un simulacro di bara con il Cristo morto e  altre piccole bare, da qui il nome “barette”. Fu solo nel 1610 che la Confraternita dei Bianchi, su proposta del governatore e  dei consiglieri, decise di promuovere la processione delle statue celebrative , da svolgersi nella notte del giovedì Santo. Oggi le barette sono  undici, molte di quelle create nei secoli da ingegnosi artigiani messinesi ed esperti sono andate perdute, c'è chi ha resistito al terremoto del 1908.

Anche a Taormina è da annoverare la “processione dei Misteri" del venerdì Santo. Al tramonto Corso Umberto si veste di suggestione e incanto con un corteo che vede insieme  statue e vare  appartenenti alle chiese della cittadina illuminate dalle torce. Ad arricchire il corteo le 600 consorelle, donne vestite di nero appartenenti alla congregazione del Varò di Maria e le bambine vestite di bianco, un’esperienza dalla forte carica religiosa.

Un venerdì Santo fatto di gesti antichi e devozioni anche a Novara di Sicilia con le  processioni penitenziali delle Confraternite locali durante la settimana Santa, da non dimenticare le  processione del venerdì Santo con le quattro “varette” portate a spalla dagli uomini , il clou si raggiunge con la Resurrezione meccanica, durante la notte del sabato Santo. Merita di essere ricordata la a festa più antica del dramma sacro popolare d'Italia: la festa dei Giudei a San Fratello. Nella settimana santa una rappresentazione  rigorosamente in costume ricorda i Giudei che percossero e condussero Cristo al Calvario. Con giubba e calzoni di mussola rossa e con strisce di stoffa gialla e con la testa ricoperta da una maschera, si percorrono le strade del paese suonando trombe militari.

Spettacolare la rappresentazione vivente della Via Crucis di Francavilla di Sicilia risalente al 1790, quando ad interpretare i ruoli erano tutti bambini, poi sostituiti dagli adulti. Da allora l’incredibile celebrazione si è svolta per secoli intervallata da periodi di pausa subendo ulteriori modifiche nel corso degli anni. Il nostro viaggio negli indimenticabili riti pasquali finisce con la Via Crucis  nel borgo di Savoca. Si parte dalla  Chiesa del Convento dei Padri Cappuccini e su un un cammino intervallato da preghiere attraverso  le stazioni in terracotta della Via Dolorosa  e si giunge  fino al Monte Calvario. Arrivati in cima si raggiunge un  luogo spirituale immersi da scenari paesaggistici strepitosi.
 

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