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Attualità San Marco D'Alunzio

San Marco D’Alunzio, il borgo più bello d’Italia è un museo a cielo aperto

Ventidue chiese, quattro musei ed un tempio greco. Cosa vedere e cosa mangiare nell'antichissimo paese della provincia di Messina

Tra i borghi più belli d’Italia non poteva mancare San Marco D’Alunzio dove l’arte e la storia si incontrano in luogo senza tempo. Il comune della provincia di Messina  sorge su una collina del Parco dei Nebrodi  a 548 metri sul livello del mare e si affaccia sul mar Tirreno, conta 2202 (900 nel borgo) .I suoi patroni che si celebrano il 31 luglio sono San Marco Evangelista e San Nicola di Bari.
 

Il nome 

Un nome dalle origini antiche quello dell’attuale borgo, dal greco Alòntion divenne Haluntium con i romani. Sotto la dominazione bizantina il nome cambiò in Demenna per poi divenire San Marco con i normanni  fino ad arrivare a San Marco D’Alunzio a partire dal 1867.

Divertimenti e cosa vedere

Qui la natura regna sovrana e si consigliano escursioni al Parco dei Nebrodi  dove respiare aria pulita , per chi preferisse il mare può recarsi nelle vicine spiagge di Torrenova, Sant’Agata Militello e Capo d’Orlando. Sicuramente  il paese è il luogo ideale in cui immergersi nell’arte e nella storia dei popoli che hanno abitato questi luoghi. A proposito di storia San Marco d’Alunzio può essere considerato un vero museo a cielo aperto  per la moltitudine di dominazioni: greci, romani,bizantini, arabi  e normanni,  ovunque nel paese si scorge la presenza di elementi provenienti da epoche diverse dai materiali usati all’architettura.

Ventidue chiese, quattro musei, quattro biblioteche ed un tempio greco del IV secolo a.C. dedicato ad Ercole rendono questo luogo magico, ma andiamo per ordine. Ci sono i ruderi del castello di San Marco fatto costruire da Roberto il Guiscardo nel lontano 1061 , qui ci sono anche i resti dell’antica chiesa.  Riguardo alle numerose chiese che sorgono nel territorio meritano  di essere annoverate: San Teodoro del XVI secolo;  il monastero delle Benedettine, edificato nel 1545; la chiesa della Madonna Annunziata forse costruita su  quello che rimaneva di un tempio pagano che ha subito diverse modifiche nel tempo, all’interno c’è la statua della Vergine in marmo bianco di Carrara . E ancora da visitare ci sono:  la chiesa Madre di San Nicolò, Santa Maria delle Grazie, la chiesa di San Basilio, chiesa dell’Ara Coeli con dentro Cappella della Santissimo Crocefisso. C’è poi la Badia Grande  ossia la chiesa di San Salvatore  nella quale si notano ricchezza di fregi  e sontuose decorazioni.  Da visitare il Museo della Cultura e delle Arti Figurative Bizantine e Normanne, qui è custodito il  kottabos  un monumento ludico. Nel museo ci sono  tre sezioni, Archeologia, Arti figurative bizantino-normanne e Medioevo nei Nebrodi dove si può visitare virtualmente il Museo Bizantino e Cristiano di Atene, attraverso due postazioni multimediali; il Museo Parrocchiale di Arte Sacra,che si trova nella chiesa di San Giuseppe e Museo Brasiliano, situato nel convento dei Frati Minori Cappuccini, dove si possono ammirare una collezione di minerali, fossili e altri reperti provenienti dal Brasile.

Piatto tipico e tradizioni culinarie locali

Da  assaggiare i maccheroni al tegamino e pasta fatta in casa. Tipiche del luogo le  lattupitte (frittelle di pasta di pane poco lievitata) e si consigliano anche le  grigliate di carne e di pesce. Non mancano i dolci: cannoli siciliani, pignolata, biscotti al latte e al vermouth.
 

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