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Viaggio di istruzione negato, parte la diffida per la dirigente del Seguenza

I rappresentanti degli studenti si sono rivolti all'avvocato La Cava per rivendicare il loro diritto di spostarsi per le gite scolastiche dopo due anni di stop forzato. Un caso che crea un precedente

Da un lato le famiglie e gli studenti, che reclamano a gran voce uscite didattiche e viaggi di istruzione. Dall’altro il nodo Covid green pass non obbligatorio a scuola per gli studenti - che diventa indispensabile per salire alcuni mezzi di trasporto, nei musei e altre strutture. In mezzo ci sono i dirigenti scolastici alle prese con cavilli burocratici e contenziosi. In particolare legati alla privacy, perchè i presidi non possono sapere chi ha il green pass e chi no e quindi per evitare di lasciare a casa i non vaccinati (che dovrebbero farsi tamponi ogni 48 ore) si preferisce lasciare a casa tutti, non partendo proprio.

Che si fa quindi? Si viaggia ad muzzum, tra chi evita rogne e chi ha deciso di battersi per non penalizzare ancora questi giovani che hanno già fatto troppe rinunce. E proprio dai giovani parte la "rivolta" contro quello che considerano un diritto negato per il terzo anno consecutivo.

Accade al liceo Seguenza, dove i rappresentanti degli studenti si sono rivolti all'avvocato Vincenzo La Cava, per chiedere di ripristinare quello che per gli studenti è una opportunità non solo di svago ma anche di socialità e apprendimento. "I miei assistiti - scrive il legale alla dirigente - Letteria Leonardi - mi riferiscono che dall’anno scolastico  2018/019  gli stessi inspiegabilmente  non hanno potuto partecipare ai viaggi di istruzione ed in ultimo al progetti sci a Tarvisio che dovrebbe tenersi nel mese di febbraio 2022. Ritenuto che ad oggi tutti i viaggi d’istruzione, dopo lo stop forzato a causa della pandemia, sono tornati a far parte delle attività scolastiche, ma solo nelle zone bianche e nel rispetto delle regole igienico-sanitarie vigenti e che numerosi  Istituti del comprensorio messinese stanno organizzando i predetti viaggi,  con la presente la invito e diffido a voler convocare il consiglio d’Istituto straordinario al fine di deliberare il predetto quanto imminente progetto sci  (anche alla luce del lungo periodo di emergenza sanitaria che ha visto costretto l’intero Istituto a  rigide restrizioni) , o  se del caso, motivarne il diniego".

La Cava è pronto ad investire della questione il tribunale. "Stante la ristrettezza dei termini - avverte - decorsi infruttuosamente tre giorni dal ricevimento della presente mi vedrò costretto, in caso di sua inerzia,  ad adire il magistrato competente per le statuizioni che il caso richiede".

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