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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Barcellona Pozzo di Gotto

Passerella solidale al carcere di Barcellona per andare “Oltre il muro del pregiudizio”

L'iniziativa di Angela Gitto con una serie di collaborazioni qualificate. Per riflettere sulla “doppia” pena a cui sono costrette le donne detenute. E fare rete

Subiscono una pena doppia le donne in carcere. Sono solo il 4 per cento della popolazione carceraria e sono costrette a stare in spazi pensati per gli uomini. Solo 5 istituti su 200 sono destinati esclusivamente alle donne, spesso sono rinchiuse in vecchi reparti precedentemente maschili. Mancano spazi dedicati alle attività femminili e alle problematiche di genere. Un carcere che ti spoglia non solo della vita precedente ma anche delle femminilità. Una pena nella pena.

Via i tacchi, la borsa... Neanche uno specchio.

E con i sensi di colpa che ti spingono a credere che in fondo quella pena aggiuntiva te la sei meritata.

Ma non ci sta Angela Gitto, da sempre  impegnata a difendere la “differenza” di genere come risorsa e promotrice di iniziative di carattere sociale che ha deciso di andare oltre il muro del pregiudizio.

E oltre il “Muro del pregiudizio” è il titolo dell’evento organizzato con il Soroptimist International Club Spadafora Gallo Niceto che, mercoledì 17 luglio a partire dalle ore 19, porterà nella casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, un momento glamour che però va oltre “l’apparenza”.

 “Una sfilata di moda – spiega Angela Gitto – che di per sé rappresenta un momento di leggerezza e divertimento ma che in realtà, all’interno di quelle mura, diventa un momento di riflessione forte. E’ un progetto che nasce dal desiderio di riflettere su tanti luoghi comuni che abbiamo bisogno di sfatare se vogliamo davvero pensare ad alleviare disagi sociali. Il pregiudizio della detenzione è forse uno di quelli più duri da abbattere, così come quelo della malattia psichiatrica”.

Non a caso nella locandina dell’iniziativa campeggia un celebre aforisma di Alda Merini: “Ognuno di noi ha vissuto qualcosa che l’ha cambiato per sempre...”.

Come vivono le donne in carcere

Il progetto, nato lo scorso anno su sollecitazione di una responsabile del settore femminile del carcere, è stato reso possibile grazie alla collaborazione di un direttore della Casa circondariale illuminata, Romina Taiani, ma anche dal comandante della polizia penitenziaria della struttura e dai responsabili dell’area pedagogica e dell’area medica che hanno tutti collaborato per creare un momento che attraverso la moda ha “costretto” a fare rete fra donne libere e donne “ristrette”.

Determinante anche il ruolo dei Lions Club di Barcellona Pozzo di Gotto che ha programmato una festa ed una raccolta fondi per le detenute, e il contributo dei privati, la Candidfrucht, le Officine Siciliane e le stesse Sorelle Inglesi che organizzeranno le uscite  in passerella.  Ventidue le donne che sfileranno fra detenute, ristrette e libere che hanno accettato per testimoniare la propria solidarietà. “Un grazie in particolare – ci tiene la Gitto – anche all’assessore alla Cultura del Comune di Milazzo, il regista Salvo Presti, che fra l’altro è molto sensibile alla tematica e sta girando un film in una struttura carceraria”.

Altri partner dell’evento la Sartoria Sociale “Kano” di Lucia Isgrò,  L’incantastorie di Elisa Calabrò, il Circolo delle Lucertole di Viviana Isgrò, Frida Onlus di Lucia Crisafulli ed Edizioni Smasher di Giulia Carmen Fasolo, l'istituto di bellezza Merfly. Puccio e Franco cureranno le acconciature, “concedendo” così alle detenute la possibilità di guardarsi allo specchio, uno strumento che tutti noi diamo per scontato ma che nella loro quotidianità è negato.

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