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Ecco cinque tra le tombe più illustri del Gran Camposanto di Messina

Tra i cipressi e le pregevoli sculture neoclassiche, firmate da artisti di fama internazionale, riposano personaggi di spicco della storia messinese e italiana

Al Gran Camposanto di Messina, secondo cimitero monumentale più importanti d'Italia dopo quello genovese di Staglieno, non mancano le sepolture illustri.

Tra i cipressi e le pregevoli sculture neoclassiche, firmate da artisti di fama internazionale, riposano personaggi di spicco della storia messinese e italiana. Poeti, attori, politici, professori e scienziati che nei secoli hanno portato in alto il nome della città dello Stretto, ricordati adesso da una lapide.

Nel giorno della commemorazione dei defunti, ripercorriamo la storia del cimitero attraverso le sue cinque tombe più illustri.

Famedio

Il suggestivo mausoleo, rimasto incompleto per la morte del suo costruttore Leone Savoja, fu inaugurato nel 1872 con il trasferimento da Torino delle spoglie di Giuseppe La Farina.

La Farina è stato un patriota, scrittore e politico italiano nonché zio di Sant'Annibale Maria di Francia. Durante il Risorgimento, fonda la Società Nazionale Italiana con lo scopo di appoggiare la politica di Camillo Benso Conte di Cavour. Ricopre poi la carica di ministro dell'Istruzione, dei Lavori Pubblici dell'Interno e della Guerra.

A lui sono dedicati monumenti presenti nelle città di Torino e Firenze. Un mezzo navale della Regia Marina del 1919 ha portato il suo nome.

Al famedio riposano anche le spoglie di Giuseppe Natoli, politico e patriota. Intellettuale ed esponente della massoneria, nel 1848 partecipa alla rivoluzione siciliana e viene eletto al nuovo Parlamento. Successivamente sostiene l'opera di Garibaldi. Nel 1860 Natoli viene eletto governatore di Messina e l'anno successivo, con l'Unità d'Italia, diventa membro del nuovo Parlamento italiano.

In seguito, Natoli ricopre la carica di ministro dell'Interno, Pubblica Istruzione e Agricoltura.

Galleria monumentale

All'interno della galleria, trova spazio la tomba di Ettore Castronovo. Nativo di Gesso, Castronovo è stato uno dei più apprezzati scienziati italiani nel campo medico. Pioniere della radiologia e della radio terapia, con il suo lavoro ha scoperto l'uso dei raggi X per combattere i tumori. Castronovo ha fondato all'ospedale "Puglisi Allegra" il primo laboratorio di radiodiagnostica e radioterapia.

La sua carriera lo ha portato ad ammalarsi in seguito alle continue esposizioni alle radiazioni. Subisce, infatti,  l'amputazione di tre dita.  Sulla sua tomba è possibile ammirare la scultura che ritrae due mani realizzate in marmo, simbolo del suo lavoro.

Gli artisti

Messina ha dato i natali anche ad importanti artisti che si sono distinti nel campo nazionale. Al Gran Camposanto riposa il poeta Vann'Antò, nome d'arte di Giovanni Antonio di Giacomo, nativo di Ragusa

E' stato uno dei massimi esponenti della poesia siciliana del Novecento. Si è dedicato anche ad importanti lavori di traduzione di opere del Decandentismo, collaborando anche con autori come Pier Paolo Pasolini con cui si è a lungo confrontato.

Più recente è il ricordo del noto attore Adolfo Celi, esponente della commedia italiana. Celi ha lavorato con registi del calibro di Mario Monicelli, Luciano Salce, Luigi Comencini, Nanni Loy ed Ettore Scola.

Celebre la sua partecipazione al film "Amici Miei" con Ugo Tognazzi. Si è dedicato anche al teatro e alla tv. 

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