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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Il mare dialoga con la terra, tutela area marina protetta a Capo Milazzo nelle tesi dei neo designer

Idee originali al centro dei progetti tesi di Interior design discussi in Ied Milano da diversi gruppi di diplomandi che hanno scelto di lavorare, nel loro ultimo anno di corso, al progetto lanciato con associazione Marevivo.

Il mare in dialogo con la terra, a cooperare insieme all’uomo per valorizzare il 'Terzo paesaggio', i luoghi abbandonati; i suoni marini resi tangibili e presenti alla collettività tramite percorsi installativi; nuove specie vegetali e animali allevate direttamente in città prima di tornare al mare.

Sono alcune delle idee originali al centro dei progetti tesi di Interior design – specializzazione in scenografia degli eventi - discussi in Ied Milano da diversi gruppi di diplomandi che hanno scelto di lavorare, nel loro ultimo anno di corso, al progetto lanciato con associazione Marevivo. La onlus, attiva dal 1985 nella tutela dell’ambiente marino e nello sviluppo sostenibile, valorizza le aree marine protette e promuove la cultura e il rispetto del mare, anche attraverso progetti educativi in collaborazione con le scuole.

Proprio su questa linea è partita la sinergia con la sede milanese dell’Istituto europeo di design, con l’obiettivo di fare leva sulle nuove promesse della creatività e del progetto per valorizzare nello specifico l’area marina protetta 'Capo Milazzo', gestita dal relativo Consorzio. Il brief verteva sulla progettazione di installazioni emozionali e coinvolgenti per Capo Milazzo, un tratto di costa florida di biodiversità e con peculiarità naturalistiche uniche e preziose, da far conoscere e preservare. Su questa base, i giovani designer hanno studiato percorsi esperienziali ed educativi su terraferma e in acqua, volti a contemplare la natura, a rispettare e a valorizzare il territorio e a promuoverlo in chiave interamente sostenibile.

Il ponte - geografico e generazionale – che ha dato avvio alla collaborazione tra l’Area Marina Protetta Capo Milazzo e Ied è stato gettato dall’artista, regista e fotografo Giuseppe La Spada, Alumnus dell’Istituto di cui oggi è docente: “Vent’anni fa non avrei immaginato che la mia relazione con Ied avrebbe portato un giorno a un progetto di tesi sulla mia città e il suo mare, Milazzo. Grazie al coordinatore Giacomo Bertolazzi, che ha accolto questa richiesta di collaborazione con Marevivo e l’area marina protetta, il pensiero puro e futuristico di tanti studenti che sognano un mondo migliore grazie al potere della creatività ha preso forma, e ha permesso di contribuire a valorizzare un territorio la cui bellezza è spesso poco considerata. Il progetto è un esempio di come la sinergia tra vari attori può essere speranza per il futuro dei luoghi e delle persone”.

“La collaborazione di Marevivo con lo Ied e il Consorzio rappresenta un esempio tangibile dell’importanza di coinvolgere i giovani sulla necessità di avere il mare protetto. Condividiamo le proposte volute e scritte dai ragazzi, il cui impegno sentito e vivace ci fa sperare che tutti insieme ce la faremo”, dichiara Carmen Di Penta, direttore generale Marevivo onlus.

Sette i progetti presentati in commissione di tesi (con Fabrizio Bertero docente relatore e Simona Marzoli correlatrice), alla presenza del direttore generale di Marevivo, Carmen di Penta, del sindaco di Milazzo, Pippo Midili, della ricercatrice dell'Università di Messina Nancy Spanò e del presidente Amp, Giovanni Mangano.

L’intervento passa dalla conoscenza a fondo dei luoghi dimenticati presenti sul territorio di Milazzo, trasformandoli, grazie alla partecipazione attiva dell’uomo, in rifugi per la diversità faunistica e floristica, con lo scopo di tutelarla e donarle una nuova vita. Gli interventi, che creeranno un dialogo tra mare e terra, prevedono l’utilizzo di materiali naturali, perché un’azione positiva sulla terra influenza positivamente anche la vita nel mare. Il progetto punta su una rete di persone che abbiano a cuore la salvaguardia dell’ambiente, la promozione della cultura e l’inclusione sociale, attraverso la creazione di 4 giardini, luoghi in cui l’azione dell’individuo è fondamentale per la conservazione della diversità biologica.

Sea gardens di Beatrice Bernasconi, Elena Gabbianelli, Pietro Gallese e Allegra Gargiulo, infine, mira alla riqualificazione dei fondali marini di Capo Milazzo con l’allevamento di specie animali e vegetali al fine di creare un nuovo ecosistema e al contempo educare sui temi legati alle gravi problematiche dei nostri mari. Prevede la presenza di un laboratorio in città dedicato alle specie marine a rischio, in cui monitorarne la nascita prima di trasferirle in acqua per terminare la crescita e rilasciarle poi nell'area marina protetta a ripopolare i fondali.

Sul fronte della sensibilizzazione si punta all’inserimento, all’interno delle scuole, di acquari di cui gli studenti dovranno prendersi cura durante l'anno. Chiunque, inoltre, potrà sostenere il progetto utilizzando il sito web Sea Gardens, che permetterà di fare una donazione o adottare le specie marine a rischio. Alcune installazioni informative itineranti si sposteranno infine nelle maggiori città d'Italia e nei principali acquari di Europa per creare una rete attiva di collegamento e portare fuori dai confini siciliani le bellezze del territorio di Capo Milazzo.

Fonte. AdnKronos

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