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Violenza domestica e di genere, il “codice rosso” sotto la lente del Cedav e Donnarchè

L'incontro all'istituto Caio Duilio sui nuovi provvedimenti a tutela delle donne. Una strada ancora in salita per i tempi lunghi dei processi e la mancanza di consapevolezza

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MessinaToday

Si è tenuto nei giorni scorsi presso l'ITTL Caio Duilio un incontro organizzato dal movimento DonnArché con il Cedav di Messina, rappresentato dal presidente emerito, l'avvocato Carmen Curró, e dalla presidente Simona D’Angelo. Al centro della discussione le attività del centro e il Codice Rosso. Ha introdotto e moderato la tavola rotonda, la professoressa Daniela Mangano, referente del progetto DonnArche' che ha illustrato le attività che da anni vengono svolte dal Movimento, sia nell’ambito della violenza sulle donne che sui percorsi di legalità.

La dottoressa D’Angelo ha presentato le numerose attività del Cedav che da più di vent’anni segue un percorso finalizzato alla gestione di tutto ciò che risponde alle esigenze sociologiche, psicologiche e legali delle donne che denunciano violenza, mentre l'avvocato Curró ha dato spazio ad un’ampia e profonda disamina delle caratteristiche della società occidentale prettamente legate ad una “cultura” maschilista. Evidente la necessità di scardinare i punti focali che attengono ad una visione fuorviante e fuorviata che fa scatenare atteggiamenti e azioni violente. Illustrato quindi il Codice Rosso che ha introdotto da poco nuovi reati.

Il “Codice rosso”, infatti, innova e modifica la disciplina penale, sia sostanziale che processuale, della violenza domestica e di genere, corredandola di inasprimenti di sanzioni; per esempio i provvedimenti di protezione saranno più brevi, anche se la questione della violenza sulle donne appare ancora aperta; ancora lunghi i tempi dei processi e manca, inoltre, la consapevolezza del problema. "È necessario - ha detto Mangano - che a scuola si proceda affinché i ragazzi prendano coscienza di questa piaga sociale". Un dibattito conclusivo, a cui hanno preso parte gli studenti, ha chiuso la giornata.

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