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VIDEO | Troppi stereotipi e violenza subdola contro le donne, il Cedav al Caio Duilio: "La strada è ancora lunga"

Il quadro dipinto da Carmen Currò nella Settimana della donna dedicata agli studenti: "Un problema culturale va combattuto sin dai banchi di scuola"

Troppi stereotipi, luoghi comuni e una moltitudine di violenze fisiche e psicologiche consumate il più delle volte dentro le mura domestiche. E’ questo il quadro sempre più allarmante dipinto ieri, 8 marzo, all’Istituto Caio Duilio di Messina dall’avvocata  Carmen Currò presidentessa emerita del Cedav  per la Giornata internazionale. Durante  la lectio magistralis dal titolo “Violenza contro le donne, radici culturali e consuetudini sociali”, inserita all’interno della “Settimana al femminile” e organizzata dal movimento pari-opportunità “Donnarchè” dell’Istituto Caio Duilio e dal  CeDAV Centro Donne Antiviolenza Onlus che si concluderà venerdì 10 marzo, sono state delineate le caratteristiche di un fenomeno fortemente radicato nella società e di natura  culturale.

Ad aprire l’incontro la sociologa Tiziana Famoso volontaria del centro delle donne che lavora per le donne : “I numeri parlano chiaro- ha dichiarato- negli ultimi mesi abbiamo superato i 120 femminicidi e  l’ultimo risale a poche ore fa”. Fondamentale dunque formare i giovani di oggi che saranno gli adulti di domani mediante un’educazione contro violenza sulle donne a partire dai banchi di scuola, come ha sottolineato anche la dirigente scolastica Daniela Pistorino che ha fortemente voluto questo progetto.

Violenza contro le donne che non è soltanto fisica ma che oggi che le donne hanno raggiunto determinate conquiste sociali, politiche e culturali è diventata più subdola e legata a luoghi comuni che fanno ormai  parte dei comportamenti  quotidiani e sintetizzati in frasi che si sentono all’ordine del giorno: “Brava questa ragazza ed è anche mamma e ancora stai zitta” e tanti altri citati da Carmen Currò durante il suo intervento: “ Il fenomeno-problema della violenza contro le donne è putroppo radicato nella società e la scuola e gli insegnanti hanno ruolo importante in questo processo educativo , perché la famiglia da sola non basta. La strada da fare è ancora lunga, non sappiamo quando potremmo vincere questa battaglia ma insieme qualcosa si può cambiare e sicuramente in Italia si sono fatti passi avanti ma i protocolli legislativi ci sono e vanno applicati  attraverso un maggiore coordinamento tra le forze dell’ordine e gli enti preposti”.  A chiudere il pomeriggio l’intervento tra musica e parole “Donne e jazz” a cura degli Shaker Duo Isabella Molonia (voce) e Gabriele D’Arrigo (pianoforte). Un itinerario  attraverso le voci del jazz che hanno avuto un ruolo preponderante nella diffusione di questo movimento culturale.

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