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Venerdì, 8 Dicembre 2023
Editoriale

Autostrada chiusa per incendio, ma la comunicazione arriva 50 minuti dopo: in fumo la pazienza degli utenti

Tanti pendolari hanno dovuto fare i conti questa mattina con una informazione parziale e tardiva che, ancora una volta, manifesta l'inadeguatezza del Cas nel gestire le emergenze per cui, i rimedi, potevano essere già posti nelle prime ore del mattino

Non si tratta di gestire soltanto un'emergenza, ma di mettere tutti gli utenti nella condizione di poter viaggiare in sicurezza e di poter avere la possibilità di decidere, responsabilmente, se intraprendere o meno un viaggio. Quanto si è verificato questa mattina lungo l'autostrada A20 è la cronaca di un disagio già annunciato, fra bollettini di allerta rossa per rischio incendi della Protezione civile, diffusi già nel pomeriggio del 19 ottobre, e aggiornamenti sui roghi che hanno cominciato a divorare le colline di Villafranca Tirrena ieri sera

L'ultimo ad accorgersene, però, è stato il Consorzio per le autostrade siciliane che ha deciso di chiudere al traffico il tratto di autostrada compreso fra Villafranca Tirrena e Milazzo, in entrambe le direzioni, soltanto mentre le fiamme stavano già divorando i guardarail e, peggio ancora, di darne comunicazione agli utenti, attraverso canale Telegram e pagina Facebook, ben 50 minuti dopo l'arrivo degli operatori ai caselli per dirottare il traffico.  

Una tardiva comunicazione con cui l'ente dovrà, prima o poi, fare i conti, specie se, in mezzo, c'è il rischio che hanno corso gli utenti a percorrere l'arteria divorata dalle fiamme. Tanti sono stati i pendolari che hanno appreso la situazione in cui era l'autostrada soltanto una volta giunti al casello di Ponte Gallo e nessuno di questi ha avuto la possibilità di scegliere, in anticipo, come poter fronteggiare l'emergenza e se cercare un percorso alternativo per raggiungere i comuni della tirrenica.

Una mancanza di tutela, quella di cui ancora una volta è stato protagonista il consorzio, che ha messo gli utenti in una situazione di rischio immane, a cui ha sopperito la stampa che è riuscita, molto prima dell'ente, a informare della situazione della viabilità autostradale. Ma non solo. Fra momenti di panico e di disagio, in uno degli orari maggiormente trafficati, rispetto ai quali certamente si sarebbe potuto intervenire fornendo rimedi già durante le prime ore del mattino, oltre la malainformazione anche la beffa di aver corrisposto l'intero importo del pedaggio calcolato, per chi proveniva Messina, comunque, dalla stazione di Villafranca tirrena. 

Finora, per fortuna, nessuno è morto bruciato nelle auto mentre andava a lavoro. Adesso, che alla stagione delle fiamme seguirà quella delle pioggie, ci aspettiamo, quanto meno, che anche il canale informativo del consorzio cambi registro. Prima che frane, voragini e asfalto scivoloso mietano le prime vittime. Una già si conta, cioè la vita di Francesco Maniaci, su cui l'ultima parola spetta alla Procura, chiamata a rispondere alla domanda: potevamo evitarlo? 

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