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Giovedì, 25 Aprile 2024

Amministrative, i giorni della verità e del regolamento di conti

A una settimana dal voto l'ipotesi più accreditata è quella del ballottaggio tra Federico Basile e Maurizio Croce. L'appello di De Luca al voto disgiunto e la partita per le regionali

Quelli che si avvicinano sono i giorni della verità: il 12 giugno la città dello Stretto torna alle urne per rieleggere sindaco e consiglio comunale dopo tre anni di amministrazione De Luca. La domanda é: andranno al ballottaggio i due candidati Federico Basile di Sicilia Vera e Maurizio Croce, del centrodestra? La risposta é quasi certamente sì.  Nove liste, riconducibili al candidato di Cateno De Luca, e le otto di Croce faranno la differenza tra la selva di sigle che schierano in campo un esercito di nomi, radunati per calamitare consensi. 

La campagna elettorale, al netto degli exploit di De Luca e del consigliere Salvatore Sorbello, si é svolta in tono minore: il centrosinistra con Franco De Domenico che nonostante i big scesi in campo a sostegno del commercialista “accademico” sembra essersi già arreso e centrosinistra convinto che è meglio prepararsi alla possibile alleanza con il centrodestra in vista del ballottaggio. Le battaglie storiche sono abbandonate da tempo:  non dice a chiare lettere che non vuole il Ponte e parla per slogan, vuole perseguire un progetto di sviluppo che restituisca alla terza città di Sicilia una dignità di posizione nella graduatoria nazionale che in fatto di qualità della vita la relega all'ultimo posto come mostra anche l’ultima classifica del Sole 24Ore che boccia Messina per le politiche a sostegno di anziani e bambini.

Il centrodestra avanza. E nonostante la defezione di Prima l’Italia, pensa di avere gettato le basi per mettere le tende a Messina e legge come un segnale di debolezza l’appello al voto disgiunto lanciato da De Luca nel suo profilo fb. 

Ma il risultato delle amministrative sullo Stretto, calamita anche gli interessi nazionali. E la decisione ultima tra centrodestra e centrosinistra in caso di ballottaggio sarà il viatico della nuova direttiva che prenderà il governo Musumeci. Mentre Salvini parla di ricompattare il centrodestra e l’ex premier Giuseppe Conte dice di avere le carte in regola per rivendicare un candidato alla presidenza della Regione, Musumeci punta tutto su Croce per garantire anche la sua continuità. Ma c’è da scommettere che non sarà che un regolamento di conti e posizioni. Come se lo Stretto avesse ingoiato nei suoi gorghi le tensioni politiche dell'Isola e dell'Italia intera. Alla fine, si spera torni la politica.

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