rotate-mobile

Marina Pagliaro

Giornalista

La prima prova di maturità i 18enni la stanno sostenendo in fila negli hub: giovedì prenotiamoci tutti

Non hanno avuto nessun dubbio nel dare la loro adesione nonostante i pareri contrastanti degli esperti. L'esempio delle nuove generazioni e l'invito a collegarsi al portale dal 3 giugno. Adesso tocca alla fascia 16-39 anni e i pro schiacciano nettamente i contro

Se c'è una lezione che i maturandi stanno insegnando a tutti noi è una: il vaccino contro il covid rappresenta l'unica via per il ritorno alla libertà. In barba a tutte le lezioni di educazione civica e ai programmi ministeriali che si sforzano di insegnare a suon di normative ciò che si apprende oltre i libri e i banchi, sono loro, le nuove generazioni, a dimostrare in qusto momento vero senso civico e responsabilità. 

In fila negli hub, a ogni ora del giorno, approfittando di tutte le possibilità messe a disposizione dalle regioni, per riuscire a ricevere il siero, stanno affrontando la vaccinazione senza titubanza né ripensamenti pur nella consapevolezza che gli esperti sul tema dicono tutto e il contrario di tutto. 

In gioco non c'è soltanto il timore dell'eventuale contagio durante l'esame di stato. Le lezioni in presenza per le classi uscenti, del resto, sono ripartite già da diverse settimane. In gioco, per loro, c'è la voglia di ritornare a vivere per recuperare i 15 mesi passati dietro un computer, mettendo in stand by i migliori anni della loro vita. 

Da giovedì 3 giugno sul portale della regione Sicilia partiranno le prenotazioni per gli under40. La penultima fase di un calendario che già il ministro della salute Roberto Speranza ha annunciato di ampliare a tutta la popolazione, raccogliendo l'adesione regione per regione, come si apprende su Today.it

E mentre i 18enni, come gli over80, si stanno rapidamente immunizzando l'aspettativa per questa fascia d'età è enorme. Senza voler nulla togliere, infatti, alle categorie intermedie, e soprattutto agli over40, in gioco adesso c'è la generazione di chi sta ancora studiando all'università, di chi sta ancora svolgendo la gavetta per trovare un lavoro, di chi è alle prime armi con la costruzione di una famiglia e di chi invece il sogno della famiglia l'ha rimandato di mese in mese non potendo sposarsi. 

Quel capitale umano, cioè, che non ha ancora un ruolo economico all'interno della società, ma che ha subito il contraccolpo del coronavirus, costretto a lasciare ancora un po' nel cassetto i sogni più belli senza alcuna garanzia per il futuro. Ancora una volta.  

Nonostante i bollettini incoraggianti, l'aumento dei guariti e il calo dei ricoveri, la Sicilia ancora ieri era ai primi posti nella classifica dei nuovi positivi e agli ultimi per numero di vaccinazioni effettuate. E mentre l'opinione comune ha voluto leggere nel potere socio-economico del nord le limitazioni imposte a tutta la nazione nei mesi in cui la seconda ondata della pandemia ha sconvolto l'Italia, adesso sono i numeri a parlare. E la Sicilia a non rispondere come avrebbe dovuto, proprio per dimostrarsi in prima linea contro la pandemia, al di là della storia e della posizione geografica. 

I 18enni, questo, lo hanno capito bene. E anche i loro nonni e bisnonni che hanno visto cosa vuol dire allearsi contro un nemico comune negli anni in cui la guerra imponeva il coprifuoco e la carestia costringeva a sacrifici sovrumani. Adesso tocca alla generazione dei 30enni rispondere all'appello e riaprire quel cassetto fatto di sogni sbiaditi ma ancora presenti.  

Nella speranza di superare la "questione meridionale" dal punto di vista sanitario, per il momento. 

Si parla di

La prima prova di maturità i 18enni la stanno sostenendo in fila negli hub: giovedì prenotiamoci tutti

MessinaToday è in caricamento