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L'addio al Duomo per Giovanni Morgante, editore che sapeva apprezzare la lealtà e i “no”

Decine di messaggi di cordoglio e comunicati per ricordare il presidente della Ses, la società editrice della Gazzetta del Sud

Non sapevo da che parte cominciare quando sono uscita dalla stanza del direttore Nino Calarco.

Non era stato facile dire no ad una proposta di assunzione alla Gazzetta del Sud. E non perché non fossi sicura della mia scelta, né me ne sono mai pentita.

Ma affrontare il giudizio spietato di chi è padrone del mondo in quel momento e sente il bisogno di dire che “il treno passa solo una volta” crea un certo disagio se hai da poco superato i vent’anni, anche se hai l’arroganza di rispondere “io ormai viaggio in aereo”.

E’ passato più di un quarto di secolo. Ma non ho mai dimenticato la stretta di mano e il sorriso ammirato di Giovanni Morgante, quando sono uscita da quella stanza.

Mi aveva accolta per accompagnarmi dal direttore, non senza avermi fatto fare prima un giro in quelli che erano i gioielli della Gazzetta, la rotativa in particolare.

Ricordo che più che una redazione e un centro stampa mi era sembrato un ospedale: era tutto lindo, pulito, in ordine. Un ambiente lontano anni luce dalla “stanzetta” in cui lavoravo io e quella in cui il mitico stampatore-compagno Palino dava vita al mio neonato giornale.

Giovanni Morgante - presidente della Ses ed editore della Gazzetta del Sud, nonchè presidente onorario di Confindustria Messina e consigliere dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia -  mi aveva anche aspettata per accompagnarmi all’uscita. E davanti all’ingresso che ho varcato per l’ultima volta mi ha detto sincero: “Non sai quanto rispetto e stima ho per la tua decisione, perché non importa se le posizioni sono distanti o se il dibattito si fa ruvido fino a scorticare, conta più di ogni altra cosa che le questioni capaci di dare significato all’esistenza, le cose in cui crediamo, le viviamo con lealtà fino alla fine. E tu sei leale”.

Mi dispiace non avere più avuto occasione di dirgli che ho apprezzato tanto quelle parole.

Oggi, sino alle ore 19, è stata allestita la camera ardente presso la sede della Gazzetta del Sud. I funerali si svolgeranno domani alle 16 nella Basilica Cattedrale del Duomo.

“Con la scomparsa di Giovanni Morgante – si legge in un comunicato del sindaco De Luca e della sua giunta - la città perde un personaggio storico di Messina che ha permesso di costruire attraverso il giornalismo un ponte culturale tra Sicilia e Calabria, rafforzato ancor di più dalla recente acquisizione del Giornale di Sicilia. Giovanni Morgante ha consolidato la strategia del ruolo baricentrico dell’informazione assunto dalla città di Messina”.

In questi giorni non si contano i messaggi di cordoglio. Compresi quelli dei due presidenti della Regione Sicilia e Calabria, Nello Musumeci e Mario Oliverio e del sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà.

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