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A Scaletta l'ultimo addio a Manuel, scusaci per non aver capito

Si svolgeranno domani alla Chiesa della Madonna del Carmelo i funerali del giovane trovato morto a Scaletta Zanclea

E’ impossibile ignorare la morte di Manuel Billè, anche in questi tempi convulsi che ci fanno dimenticare tutto in fretta, costringendoci a passare immediatamente alla pagina o al post successivo, quale che sia l’avvenimento di cui si parla. 

Secondo l’ultimo Osservatorio suicidi della Fondazione Brf – Istituto per la ricerca in psichiatria e neuroscienze, diffuso alla vigilia della Giornata mondiale dedicata alla prevenzione, in Italia ogni 16 ore una persona si toglie la vita. Un’altra prova a farlo ogni 14. L’allarme è tra i giovanissimi: negli ultimi due anni i tentativi sono aumentati del +75%.

Ma nella foresta dei numeri tutto diventa anonimo, si smarriscono le vittime mentre noi non possiamo perdere per la seconda volta Manuel, sfuggitoci dalle mani non per pura fatalità ma perché intorno a noi troppi faticano a innamorarsi della vita, finendo per disprezzare la propria e quella altrui. 

Non riuscire ad avvertire preventivamente il dolore di chi ci vive o ci passa accanto, né quello che si può infliggere a un ragazzo con un comportamento avventato, è un rischio che chiama in causa tutti noi. Soprattutto gli adulti.

La morte di Manuel, che non ha trovato “nessun angelo vestito da passante”, un figlio che ci lascia così a 17 anni, appartiene a tutti noi genitori, ammutolisce, ma soprattutto ammonisce riguardo alla tentazione dell’oblio che, esaurite le reazioni emotive, di breve durata, renderebbe ancora più grande il peso sulle spalle dei suoi genitori naturali che per quanto solide non possono sopportare un dolore così lancinante. 

Noi non possiamo restituirci Manuel ma possiamo ricordarlo. E non solo ai funerali che si svolgeranno domani 19 gennaio, alle ore 16, alla Chiesa della Madonna del Carmelo di Scaletta Zanclea. Ma in tutti i modi in cui è possibile ricordare una creatura che ci lascia in un’ora tanto vicina all’alba della sua vita. Certo non basta, non basta ai suoi genitori che toccano in queste ore il punto più basso della loro esistenza. Non basta ai suoi compagni che si confrontano forse per la prima volta con il lutto. Ma che sicuramente conoscono già il dolore.

Non è un caso se domani, in un liceo cittadino dove si svolge “la settimana dello studente” i ragazzi hanno chiesto allo psicoterapeuta Fabio Costantino, già Garante per l’Infanzia e l’adolescenza, di andare a parlare con loro. L’argomento scelto nei giorni scorsi, ancora prima di questa tragedia, è proprio “Giovani e dolore”. “È una richiesta d’aiuto, è un grido di sofferenza che non può e non deve lasciarci indifferenti”, dice Costantino.

Non sappiamo se Manuel ha lasciato scritto qualcosa ma ritrovo nella mente un verso, letto di recente non ricordo dove, forse involontario grandioso endecasillabo che di sicuro gli è appartenuto: "Io grido, grido, e qui se ne riposano".

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